lunedì 28 novembre 2011

L'Arte, dalle pietre ai cuori.


Giovanni Fattori, "Difesa della Porta Capuana"

Ovunque, nella nostra città, si può respirare quell'aere leggera e impressiva, magica e stupefacente, dell'arte. Senza ombra di dubbio si può affermare che la nostra sia una Città artistica.
Non tanto per le attività che vi si svolgono o per importanti istituti, ma per la sua conformazione stessa. Ogni angolo di Santa Maria è in grado, con piccoli dettagli, pezzi e pietre, di paralizzarci, incantarci, a riflettere ed ammirare. Dalle stesse pietre dei tempi antichi, e recenti, si sprigiona quel meraviglioso sangue chiamato Arte.
Perché no, molti dei Sammaritani sono vampiri, in questo caso. Come saremmo senza tutto questo? Non sentite anche voi, lettori, il bisogno di esser uniti a questa città, il dovere biologico di attingere ai suoi colori, di tuffarvi, almeno per qualche secondo delle nostre giornate così piene di materia, nelle splendide curve dei luoghi? Di sentirne nell'orecchio il leggero bisbiglio, delle mille e mille storie che potrebbero raccontarvi?
Su questo siamo certi: l'Arte è ovunque a Santa Maria Capua Vetere.
Si tratta solo di Arte antica?

Assunta Pepe, "Anfiteatro"
No, miei cari concittadini, la nostra è un'Arte viva che si alimenta di sé per coltivarsi, crescere. È un albero millenario che dalla prima pietra posata dal primo cittadino per la sua umile casa, che ora giace sotto di noi, ha sviluppato radici, tronco, foglie e fiori. Noi, noi oggi siamo solo piccole foglioline sul procinto di fiorire o di cadere, così come all'epoca lo erano quelle pietre. Un giorno ci trasformeremo in troco e radici di questo gigantesco e meraviglioso sistema vivente e pulsante, così come è oggi quella prima casa, posata sotto i nostri piedi.
Ma con grande dispiacere, e con mestizia, e con un cuore pesante, devo affermare che in questi ultimi tempi questo viene ignorato, questo viene lasciato al suo vivere solo. Negli ultimi tempi, il sole non ha mai raggiunto questo albero che è la nostra Città. Con immenso dolore, punto il dito verso me stesso, e verso voi. Noi abbiamo nascosto il sole, ci siamo dimenticati chi siamo e cosa ci rende forti, cosa ci rende unici.
Sento, lontani, piccoli e leggeri i battiti: sì, stiamo risalendo in superfice. Finalmente ci siamo resi conto dei nostri errori, e con le nostre stesse mani stiamo provvedendo, per quanto possiamo: abbiamo, soli, delle mani troppo piccole per inalzare quel velo nero che è stato posto.
Grazie alla mia giovinezza ho potuto ammirare, osservare e conoscere persone, niente più che ragazzi, che nascondono al loro interno, nel segreto del loro cuore, un meraviglioso mondo di parole, colori, suoni, pietre e musica. Ho potuto toccare la loro segreta passione per la fiducia che hanno in me riposto, ed ho visto una luce splendida, ma piccola.
Molti sono i giovani che sentono il richiamo dell'arte di Santa Maria. Allora scrivono, dipingono, suonano. Ci provano, di nascosto, da soli. Ma, chi prima, chi poi, si arrendono.
Perché? Perché stiamo rifiutando noi stessi. La stessa Città ha vissuto un periodo in cui si è dimenticata di se stessa. Ora stiamo recuperando la nostra Storia: ci stiamo rendendo conto che esaltandola, esaltandoci, possiamo rendere di nuovo grande la nostra piccola partia, e far di nuovo parlare di lei, e di noi, in tutta la Nazione.
Ma non basta, non basta. Questi piccoli fiori stanno appassendo prima del tempo, per la nostra cecità. Molti hanno abbandonato il loro strumento, il pennello o lo scalco, vedendo la loro arte bloccata dal disinteresse dei genitori - che reputano, forse, l'arte una perdita di tempo sulla via professionale moderna - o dalla comunità, non interessata ai lavori degli esordienti.
I musicisti sono costretti a donare a Caserta la loro arte ed il loro nome, e con questi la piccola - ma grande nei loro cuori - gloria, che potrebbero benissimo dare alla propria città.
Ricordo qualche anno fa uno splendido concerto tenutosi sul parco poco dietro l'Anfiteatro, e con amarezza penso che era un caso su un millione, e che ora siamo costretti a suonare in piccoli locali stranieri senza spazio vitale. Con musicisti sammaritani. E con pubblico sammaritano.
Alcuni lottano: si vedano il Cneo Rock Fest, che con le sue piccole risorse molta un palco a Piazza Bovio per giovani musicisti (piccolo, ma di effetto visivo e partecipazione maggiori di molti concerti che ho visto).
Si vedano anche le iniziative della Libreria ed Editoria Spartaco, con i suoi incontri culturari e letterari, e con il recente corso di scrittura per ragazzi ed adulti. Si veda la Fiera di Modellismo, da sempre un grande aiuto per tutti, pronta ad ospitare le meraviglie di un'arte spesso taciuta. Ed infine, le mostre del Liceo Artistico.
Ricordo che un tempo il Garibaldi era colmo, quasi ogni domenica, di bancarelle con piccole meraviglie fatte a mano, e spettacoli di ogni genere affollavano le nostre strade.
Questa è una richiesta bilaterare: Sognatori, perché questo siete voi Artisti, giovani o vecchi, non arrendetevi! Cittadini, aiutateci, aiutatevi, ascoltate il richiamo dei vostri figli e della vostra Città.
Finché vi sarà un pennello a dipingere, lì, nello stesso luogo dove un tempo un romano dipingeva, la nostra Città sarà Arte, sarà Vita, Colori, Suoni, Passione.

Link Interessanti:
Guarino, pittore Sammaritano.
Statua di Spartacus, Anfiteatro.

Zacarías Cerezo, Quadri di Vita Quotidiana a Santa Maria 

Mariano Pugliese (Contatti: Facebook)

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