sabato 31 marzo 2012

Lettera a un figlio...


Caro figlio, ti scrivo queste poche righe perché tu sappia che ti ho scritto.Se ricevi questa lettera, vuol dire che è arrivata.Se non la ricevi, fammelo sapere, così te la rimanderò.Scrivo lentamente perché so che tu non sai leggere in fretta.Qualche tempo fa tuo padre ha letto sul giornale che la maggior parte degli incidenti capitano entro un raggio di un chilometro dal luogo di abitazione e abbiamo deciso di traslocare un po' più lontano.La nuova casa è meravigliosa.C'è una lavatrice, ma non sono sicura che funzioni.Proprio ieri ci ho messo dentro il bucato, ho tirato l'acqua e poi il bucato è sparito completamente.Il tempo qui non è troppo brutto.La settimana scorsa ha piovuto due volte: la prima volta per tre giorni e la seconda per quattro.A proposito della giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Piero mi ha detto che spedirtela coi bottoni sarebbe stato molto caro (per via del peso dei bottoni).Allora li ho staccati.Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna.Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina: è sceso e ha chiuso di scatto la portiera lasciando dentro le chiavi.Allora è dovuto rientrare a casa a prendere il secondo mazzo di chiavi, e così anche noi abbiamo potuto scendere dalla macchina.Se vedi Margherita salutala da parte mia. Se non la vedi, non dirle niente. La tua mamma che ti vuole tanto bene! P.s.: volevo metterti anche un po' di soldi, ma avevo già chiuso la busta.

lunedì 26 marzo 2012

Le inchieste di G.M.O. - IL MURO DELLA VILLA

Sarà finalmente restituito dopo 151 anni il muro di Gaio Mattonio 


infelicemente prestato per una mostra ad un paese piemontese in 


provincia di Moncalieri dal sindaco di Santa Maria Maggiore (oggi


 Capua Vetere) Gerardo 


Cenname nel 1861. La battaglia 


per la restituzione del muro 


romano cominciò nella 


primavera del 1953, quando il 


giovane avvocato Vittorio Pirro, 


durante una ricerca di documenti rinvenì tra le carte del vecchio


 archivio comunale le bolle di scavo e trasporto del preziosissimo


 muro romano della stupenda villa di Gaio Mattonio, nella quale, in


 occasione di vari scavi eseguiti nei primi anni dell'ottocento


 nell'area di piazza San Pietro (precisamente nell'ex area Vetreria


 Ricca), furono trovate casse contenenti resti mummificati di


 prosciutti di cinghiale azzurro (oramai estinto dal V secolo D.C.) e


 orce che presumibilmente contenevano olive essiccate. Il figlio


 dell'avvocato Pirro, continuando l'indefessa opera del padre, ha


 ottenuto la sua vittoria in tribunale contro la riluttanza degli


 amministratori del comune di Mutria Castromortorio, anche in


 ragione delle cattive condizioni di conservazione in cui versa


 attualmente il muro, situato in quella che una volta era la piazza


 del mercato del piccolo centro piemontese. (vedi foto in basso).


 Ora, la vittoria di Pirro pone un'altra questione. Non essendovi più


 il sito originario del muro, la sovrintendenza sta cercando di


 individuare un sito dove collocare il prezioso Muro di Mattonio.


 Data la sua importanza, alcuni già parlano di collocare il prezioso


 reperto alto 8 metri, lungo 15 e largo 1,80 nella piazza San Pietro,


 cioè poco distante da dove fu prelevato un secolo e mezzo fa. 


Altre voci  lo vorrebbero in Villa Margherita tra le due fontane.

Gennaro "Mitreo" Oliviero

domenica 25 marzo 2012

Avete cambiato l'ora?

Attenzione al cambio dell’ora: vi spieghiamo come funziona questo passaggio dall’ora solare a quella legale per il quale dormiremo un’ora in meno. 
Un’ora avanti per gli orologi tra la notte di sabato 24 e domenica 25 marzo 2012, quando scatta l’ora legale, con il ritorno all’ora solare a fine ottobre. Appuntamento puntuale quello del cambio dell’orario in primavera, cioè il passaggio dall’Ora Solare all’Ora Legale che rappresenta la fine dell’inverno e l’avvio delle giornate di sole primaverili.
In autunno ci sarà il passaggio inverso (si dorme un’ora in più) con il passaggio dall’ora legale all’ora solare, portando un’ora indietro le lancette degli orologi, le ore pomeridiane con la luce del sole vengono ridotte. Questo avverrà tra la notte di sabato 27 e domenica 28 ottobre 2012.
Il passaggio all’ora legale è finalizzato ad un risparmio energetico. E’ stato quantizzato che nell’ultimo cambio di ora dello scorso anno il risparmio è stato di circa 650 milioni di kwh su 7 mesi.

sabato 24 marzo 2012

Afghanistan, attacco alla base italiana in Gulistan Un soldato ucciso.


Colpi di mortaio da parte 

dei talebani contro i

nostri militari: grave il

bilancio dell'attacco con

un morto e cinque feriti 


Un militare italiano è morto e altri
 cinque sono rimasti feriti in seguito
 a un attacco ad una base del 
contingente italiano nel Gulistan, in Afghanistan. L'assalto è 
stato condotto con colpi di mortaio nel settore sud-est 
dell'area di responsabilità italiana. 
I feriti sono stati subito soccorsi e trasferiti in elicottero 
all'ospedale militare più vicino.


fonte:

La Principe di Piemonte batte cassa.

Maria Giovanna Pellegrino
Santa Maria Capua Vetere. 
24/03/2012


La Principe di Piemonte batte cassa. Per la sua sopravvivenza ha iniziato a chiedere l’elemosina ai genitori degli alunni.  
Il Consiglio di Circolo presieduto da Giosuè Di Rienzo invece di chiamare a raccolta tutti gli interessati firma una delibera con la quale è stato istituito un “contributo volontario” da parte delle famiglie degli studenti di almeno dieci euro da versare già per il corrente anno scolastico. 


Il versamento del contributo, recita il documento sottoscritto e avallato anche dalla dirigente scolastica, la dottoressa Rosa Petrillo, in parola andrà effettuato entro il 30 marzo corrente anno tramite bonifico bancario. 
All’uopo sono state date anche tutte le coordinate bancarie per effettuare il pagamento intestato alla Direzione Didattica Statale I° Circolo di Santa Maria Capua Vetere. Il consiglio ricorda anche che tale versamento sarà possibile detrarlo dalla propria dichiarazione dei redditi. 
Per il prossimo anno scolastico però i genitori dovranno essere più solleciti, perché la donazione dovrà essere fatta contestualmente al pagamento per l’assicurazione alunni, utilizzando un unico bollettino. 
Ecco a cosa è stata ridotta una delle più prestigiose scuole della città di 

Santa Maria Capua Vetere, con un istituto meraviglioso sul corso Garibaldi che sta cadendo a pezzi. Bisogna ricordare e sottolineare una cosa importantissima: la Principe di Piemonte è una scuola comunale. Ossia dipende dal Comune dove essa risiede. Le difficoltà economiche della Principe di Piemonte non dipendono affatto dalla crisi generale che ha colpito l’Europa e lo Stato, ma dalle risorse che l’ente comunale intende investire per la crescita culturale dei suoi cittadini. 
E da ciò si vede il grado di cultura di una popolazione. E’ possibile che l’assessore all’Istruzione abbia chiuso completamente i cordoni al punto da lasciare l’istituto sul lastrico? E’ possibile che in una scuola comunale devono essere i genitori, con il loro volontario contributo di almeno 10 euro, a provvedere all’efficienza del laboratorio di informatica che tra l’altro è rimasto abbandonato a se stesso dal giorno in cui l’istituto fu evacuato? 
E’ la famiglia ancora una volta a doversi farse carico, in una scuola comunale, delle spese per il funzionamento del laboratorio Multimediale e Lingue, delle lavagne interattive e delle attrezzature didattiche in generale e per l’ampliamento dell’offerta formativa? Quesiti che nessun genitore si era posto dal momento in cui ha scelto di mandare il proprio figlio in una scuola comunale piuttosto che presso una struttura privata. Già i genitori si fanno carico di provvedere in ogni classe all’acquisto del materiale didattico perché manca di tutto. I genitori si sono fatti carico anche di comprare la carta igienica per i bagni. Non è possibile che il sindaco Biagio Maria Di Muro non sia a conoscenza di tali difficoltà e che non si sia attivato per cercare le necessarie risorse. Il malumore dei genitori è crescente. Molti sono stati costretti a spostare i loro figli presso altri istituti dopo la chiusura della sede principale per la quale sono stati già stanziati quasi due milioni di euro dal Comune, in tempi record, per la ristrutturazione e rifacimento della copertura. Ma al momento non è stata avviata ancora alcuna gara. L’immobile resta inagibile ed è sempre più pericolante ed ospita solo gli uffici di segreteria e dirigenza mentre la scuola dell’infanzia è sita in via Curri insieme alle prime classe della scuola primaria e a due classi che fanno il tempo pieno. I rimanenti alunni sono stati tutti trasferiti all’istituto “Perla” in via Grandi, completamente fuori città.

giovedì 8 marzo 2012

C'era una volta un inglese... "uno straniero a SMCV"

=

Salve, il mio nome è John Smith. È un po' il Mario Rossi dell'Inghilterra, lo so, quindi probabilmente non sono il John Smith che conoscete, o che avete visto in qualche film o di cui avete letto un libro.
Sono uno dei tanti John Smith. Un uomo comunque con un lavoro comune. Sono professore di storia dell'arte antica in un'università di second'ordine, pubblica, un po' sotto la media.
Tuttavia, sono contento del mio lavoro. Amo qualsiasi cosa sia antico, databile; qualsiasi cosa trasudi arte ed abbia un'infinita storia di lotta contro la rovina del tempo da raccontare.
Ebbene, qui presente John Smith un giorno si ritrovò a girare per una vecchia biblioteca, e si ritrovò a leggere un antico libro di testo d'archeologia, italiano. Avevo ricevuto qualche lezione di quell'idioma come corsi aggiuntivi ai miei tempi liceali, quindi riuscivo ancora a recuperare qualche parola, qualche costrutto dall'anticamera del dimenticatoio del mio cervello.
Meraviglia! Cosa vidi! Monumenti fino ad allora  a me sconosciuti!
D'una bellezza pari al Colosseo! Ma che dico! Meglio!
Ancora più antichi! Più decorati! Più conservati! Una meraviglia unica al mondo!
Dove potevo andare, dove potevo cercare per toccare con le mie mani così incredibili reperti d'arte?
Capua Antica. Così lessi.
Confesso di non essermi mai in vita mia interessato alla tecnologia, sono un uomo vecchio stile!
Così organizzai con contatti e con carte i miei progetti: appena iniziarono le ferie, presi il primo volo per Napoli.
Arrivato mi feci strada nel chaos di quella meravigliosa città e noleggiai un auto.
Non chiesi né mi venne in mente di cercare un interprete: sono sempre stato fiero del fatto che la mia lingua madre fosse parlata in tutto il mondo! Non era un problema per me viaggiare! Non lo era mai stato!
Mi avviai con poche indicazioni e molto intuito verso Capua. Sciagura!
L'autostrada era bloccata per via di qualche ordigno, o qualcosa del genere, non capii bene; fatto stava che era bloccata. Mi indicarono quindi a fatica - non parlavano un inglese tanto comprensibile, e le mani furono di grande aiuto - una via secondaria, passante per una città vicina: Santa Maria Capua Vetere.
"Strano che il nome abbia qualcosa a che fare con Capua!"
Mi dissi tra me e me, mentre l'auto sfrecciava quei pochi chilometri che dividevano la via. Fu uno di quei pensieri che si fanno alla guida, tanto fuggenti quanto l'asfalto sotto le gomme, e presto me ne dimenticai.
Arrivai in questo piccolo paese e già incontrai problemi a trovare un qualche modo per arrivare nel centro cittadino, o quello che pensavo fosse tale, visto che non v'era nessun aiuto per chi veniva da fuori!
Sensi unici di cui non capivo il significato, strade che si stagliavano davanti a me ma irraggiungibili, se non facendo mirabolanti giri! E neanche un semaforo!
Che stupore a vedere qualcosa del genere! Beh, ero solo di passaggio. Avevo altro a cui pensare! Capua mi attendeva con i suoi monumenti!
Così chiesi il prima possibile indicazioni.
Stupore! Non capivano una singola parola di quello che dicevo! Le uniche reazioni che ottenevo erano risate, farfugliamenti di gente davanti ai bar che tra di loro, probabilmente, mi schernivano o cercavano di capirmi a quattro teste! Tutto fu vano.
Reagivano, questo è vero, alle parole "Capua" ed altre come "Anfiteatro" e "Mitreo", ma per il resto il mio messaggio di input arrivava a loro tanto indecifrabile quanto lo era il loro output per me.
Ma non mi arresi! Sarebbe stata un'avventura scoprire come arrivare a Capua! Le pietre parlanti storia mi attendevano voraci!
Purtroppo, la sfortuna era dalla mia parte. Seguendo questa o quella confusa mano che indicava questa o quella stradina, mi persi. Mi persi in quel piccolo paese, Io! Londinese di londra!
Non potevo crederci. Passai per i vicoli più strani; in uno c'era un portone con una splendida effige antica, che mi fermai ad ammirare e fotografai. Ovviamente, non cercai neanche di parlare con l'anziana signora che v'era vicino.
In un altro, verso mezzogiorno, non vidi uno spicchio di sole, neanche un raggio di calore lo colpiva, e quando ci ripassai, mio malaugurato caso, in seguito, la situazione era la medesima.
Oh, quanta angoscia che mi pervase! Alla fine, calata la notte, rinunciai. Presi la via verso l'autostrada: sarei tornato a Napoli per cercare un qualche hotel decente.
Probabilmente sbagliai per l'ennesima volta strada, perché mi ritrovai su un lungo rettifilo con poche curve, pieno d'auto e di negozi scintillanti con le loro insegne. Confuso, continuano a guidare. Ormai sia la mia mente che le mie ossa erano stanche di tutto quello.
All'improvviso, la meraviglia prese di nuovo dominio di me! Cos'era quella?
Si ergeva alta, contro la luna, nella notte. Un'antica reliquia! Un'antichità, lì, a cielo aperto! Finalmente avevo trovato qualcosa!
Trovai il primo posto libero per parcheggiare l'auto, e scesi in tutta fretta, diretto verso il primo bar aperto.
Avevo appreso abbastanza del linguaggio gestuale di quel luogo per farmi capire dal barista, che annuì come se fossi ebete, mi dette delle pacche sulla spalla e si limitò a sillabare, molto, molto lentamente: "Conocchia".
Così, uscimmo a rimirar la Conocchia.


Il giorno dopo raggiunsi Capua. Me la girai completamente.
Di tutte quelle meraviglie, nessuna traccia.
Ancora oggi, il mistero della loro ubicazione mi tormenta la notte.
Forse ho sognato tutto.





mercoledì 7 marzo 2012

La prima parte de "LA BOZZA" tratta dalla pagina facebook "Tra fantasia e realta'! Tra Genio e Follia"

Un gruppo di persone tenta di scrivere un racconto a più mani scrivendo una volta al giorno un piccolo periodo. Questa è solo una piccola parte (il resto è su facebook) di ciò che è venuto fuori dalle nostre idee!
LEGGETE E PARTECIPATE



Era un tiepido abbraccio, quello di una primavera tanto attesa ma l'ultima che avrebbe trascorso in quel posto. Costretto a partire, sapeva che doveva abbandonare quella strada e quel posto, eppure qualcosa si poteva ancora fare se solo avesse avuto il coraggio di riaprire quella ferita profonda! Camminando a passo lento, per poter assaporare meglio l'aria fresca del mattino, Leonardo si domandava se ripercorrendo quella strada e ritornando in quel posto tutto sarebbe stato più chiaro. Appena cominciò a scorgere il mare capì che era arrivato il tempo di lasciarsi indietro il passato ed affrontare con coraggio una nuova avventura. Restò a lungo pensieroso sulla riva. Si sentì chiamare. Era una voce flebile, delicata, che conosceva bene. I suoi occhi erano colmi di lacrime fino ad un attimo prima, poi accennò un sorriso e stringendo i denti la chiamò. "Claudia!? Claudia sei tu?" ; la chiamò una, due, più volte, ma non sentì nessuna risposta..solo la sua voce allontanarsi sempre più coperta dalle scrosciare delle onde. Per un attimo pensò di aver sognato, ma ecco che nitida gli apparve, eterea come la ricordava e lei rispose al suo richiamo. Non lo aveva abbandonato, era sempre stata lì. Aveva solo bisogno che lui comprendesse di dover crescere, di capire quale fosse la sua strada, ma soprattutto di chi fidarsi. Leonardo si sentì nudo di fronte al suo sguardo. Non poteva mentirle, lei era l'unica e senza dire una parola la abbracciò stringendola come non aveva mai fatto. Nel frattempo Max, sentendosi escluso, cominciò ad abbaiare attirando l'attenzione a sè in cerca di una carezza e così scoppiarono a ridere entrambi .Quel momento di gioia dovuto a Max non bastò a distogliere a lungo Leonardo dai suoi pensieri. Si alzò scrollandosi la sabbia dai vestiti e freddo disse: "Ti devo parlare Claudia." Lei notò il suo cambio d'umore. Gli mise una mano sulle labbra...: "Leo, volevo solo vederti e addirittura t'ho visto sorridere. Direi che mi è andata benissimo! Ora devo scappare e mi raccomando fatti vivo ok?!" Nei suoi occhi disarmanti un sorriso come una nuvola che nasconde il sole. Claudia, ...colma di gioia per quello stesso sorriso... Leo sa bene che il prezzo da pagare è alto ma la posta in palio non è più una chimera! Il suo sorriso, l'ultimo per Claudia, sarà anche il primo della ricerca appena iniziata. Si incammina... si allontana da Claudia... il primo raggio di sole squarcia le nuvole e, timido, gli accarezza il volto. Stanco di rintanarsi in quella casa come un lupo solitario, decide di ritornare per le vie del centro. Osserva l'ingresso del Rueda Cafè chiedendosi se entrare o no. Un tempo era il suo covo. Non faceva un gran caffè ma in compenso si sentiva a casa. Entra sereno e ritrova tutto come l'ultima volta o quasi. Dall'ultima volta ne è trascorso di tempo ma quelle emozioni sono rimaste indelebili, scalfite nella mente. Si guarda intorno: il bancone è unto come ai vecchi tempi..., la ceneriera colma e circondanta da mozziconi che non hanno trovato fortuna, le luci sempre soffuse. Il suo posto, quello che era suo un tempo, è ancora libero. Lentamente lo raggiunge e non fa in tempo a sedersi che una voce stridula attira la sua attenzione: "Bentornato Leo, ti aspettavo". E' Bianca, la donna che con il Rueda Cafè è riuscita a tirar su quattro figli dopo la partenza del marito in terre ignote. "Ti porto subito il tuo caffè in bicchiere di vetro e con zucchero di canna - continua Bianca, arzilla e con memoria indelebile nonostante l'età - ma per tornare qui qualcosa stai cercando". Leo sorride, volge lo sguardo fuori fissando il punto più lontano che si presenta alla sua vista: "Sto cercando chi ha pensato che sia giunto il momento di trovarmi". Bianca segue lo sguardo di Leo, fissa per un attimo quel punto in lontananza, si volta e, con passo flemmatico, si avvia a preparare il caffè.

Ci manchi...non ti dimenticheremo mai!

Chi di voi non ricorda con nostalgia la cara vecchia lira?
Abbiamo voluto dare un tributo alla "NOSTRA" moneta, bella anche a vederla....


Ci hanno preso in giro, ci hanno fatto credere che era la cosa più giusta e ora?


Stiamo senza una LIRA e senza neanche un EURO con la crisi e con le borse che crollano...



Con questa ci compravi al max 2 caramelle


Con questa potevi fare una partita ai videogames  o al bigliardino  negli anni '90


Questa è stata una CAGATA sin da subito...non la usava nessuno...l'antenata dell'euro!

Con questa compravi una busta di patatine fino al 2000 forse


A mill lir...questo era il pezzo più importante...non valeva tantissimo ma se ne avevi una decina in tasca avevi il portafoglio pieno
Con questa facevi colazione e ti avanzava il resto
Con questa mettevi la miscela nel "SI" o compravi 2 pacchi di Marlboro 05 di contrabbando
Con questa andavi in 2 persone al cinema oppure ci pagavi una pizza e bibita al tavolino

Questa era un pezzo serio, ti bastava almeno 3/4 giorni. 


Questo era il famosissimo CARAVAGGIO, si vedeva poche volte, forse solo quando pagavano lo stipendio e ti dispiaceva cambiarlo...
Per molti 2 di questi pezzi erano uno stipendio.....
TORNA, STA SACC ASPETT A TTE!
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martedì 6 marzo 2012

IL PAPA a SMCV (1992)

Foto di Maurizio Visconti
Nel 1992, ormai lontano, un uomo, un Santo, ha fatto visita alla nostra città!
Noi eravamo piccoli ma  ricordiamo come se fossero stati ieri quei momenti... all'improvviso Santa Maria cambiò faccia, c'erano addirittura i bagni chimici in giro, era tutto più pulito per il grande evento.  
La città era in fermento per la visita di quel papa che ha visto crescere intere generazioni.
In questi giorni dedicheremo un album alla sua visita a Santa Maria Capua Vetere e alla sua memoria.
Se avete qualche foto o qualche aneddoto da raccontarci di quei giorni, inviateci una mail a   ciochevedoincittasmcv@gmail.com e facciamo rivivere quei bei momenti alla nostra città!

Ciao Papa non ti dimenticheremo mai!


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Donato & Alessandra

HO UNA SPERANZA...


Ho una speranza
una ed una soltanto...
Ho una speranza che mi porta lontano con la mente
in un lungo viaggio...
Ho una speranza
perché è l'unica che non viene mai tolta a nessuno..


Ho una speranza che mi dà coraggio
e mi fa credere ancora
che non tutto è andato perso...
Ho una speranza perché  chi spera sa cosa significa amare..
Ho una speranza perché mi porta ad andare avanti..
Ho una speranza perché è l'ultima a morire...
Ho La Speranza che il Mondo possa essere Migliore....











Alessandra Santillo
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Se ti è piaciuto vedi anche questa
"Storia e na man

Tra fantasia e realta'! Tra Genio e Follia

Una Sammaritana ha avuto un'idea geniale, quella di coinvolgere tutti a scrivere un racconto...La sua intenzione è quella di farne un vero e proprio libro e citare ogni autore che ha partecipato....


Leggete la  BOZZA e contribuite, è divertente!

QUESTA è la pagina e QUESTA è la "Sammaritana"
Fateci sapere cosa ne pensate...





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Una strana idea....

 Ieri siamo andati al supermercato, la Cooperativa al Risparmio" e mi è venuta un'idea. 
Forse è un'idea strana strana, forse irrealizzabile, ma secondo me qualche potenziale ce l’ha.
Ero lì e guardavo la gente che comprava l’acqua, nelle bottiglie di plastica:
che spreco, dicevo tra me e me, imbottigliare l’acqua dentro delle bottiglie di plastica, trasportarle lontano, magari la sorgente è in un’altra regione o magari in un altro stato, poi buttare via le bottiglie di plastica.
Che spreco.
E guardando e riflettendo che mi è venuta questa idea, strana, forse irrealizzabile ma questa ha il potenziale per essere valutata almeno! Forse sarà dura all'inizio applicandola solo a chi ha i mezzi e poi pian piano portarla a tutti, anche i meno abbienti.
Allora, ecco l'idea, SENTITE.
Ho pensato che si potrebbe fare una cosa, tipo un progetto, semmai prevedere delle cisterne dove raccogliere l'acqua che arriverebbe dalle sorgenti o dalla pioggia e magari filtrarla, prevedere un sistema di tubi che arriverebbe poi nelle case della gente, semmai prima le case dei più abbienti, dei professionisti, imprenditori ecc.(i tubi costano) e poi mano mano a tutti.
Pensate, niente trasporto e riciclaggio, uno aprirebbe un rubinetto e l’acqua scenderebbe lì, direttamente a casa sua buona per essere bevuta e non come ci dice qualcuno che è potabile poi compaiono foto di pietruzze gialle sul fondo di contenitori...
Magia? Peccato che non si possa fare.....


Trepiccione Donato





Foto di Marco Maiuri inviata a "Ciò che vedo in città - SMCV"


Nel dettaglio



Su un tovagliolo di carta






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AIUTO STIMMATEEEEEEEEEEEEE









Mi sono venute le stimmate!!!
Volevo chiedervi:
1- quanto durano
2- se vengono dei poteri
3- esiste un’autorità che me le certifichi come originali e non contraffatte, anche pagando
4 - se c’è modo di farci dei soldi.
Grazie in anticipo.

lunedì 5 marzo 2012

3000 GRAZIE A TUTTI!!!




3000

GRAZIE A TUTTI DI VERO CUORE  E SE PER CASO LEGGETE QUESTO POST, LASCIATECI UN COMMENTO E FATECI CAPIRE QUANTO CI VOLETE BENE!!!
da
Donato e Ale
Ciò Che Vedo in Città - SMCV


Villa all'acqua pazza...


Anche oggi siamo rientrati a casa con la tristezza, la "mortificazione" di quello che ogni volta si presenta davanti ai nostri occhi quando guardiamo il nostro caro monumento in villa comunale.


Lo spettacolo che ci si presenta è ormai noto , è quello che può essere definito desolante oppure per usare un’espressione in voga sui social network è :”demotivationaL”…
Dalle FOTO che pubblichiamo spesso sulla nostra pagina di "Ciò che vedo in città - SMCV" è evidente come step by step il monumento si presenta sempre peggio anche a seconda del periodo dell’anno...
Ora infatti possiamo ammirare uova spiaccicate a mo’ di frittatina e succo d’arancia ben distribuito insieme alle stelle filanti, coriandoli e bombolette newcolors in occasione del  Carnevale appena trascorso.
E ripensando a questo triste scenario  e riflettendo su chi è il responsabile o i responsabili  della non curanza di un bene che dovrebbe essere orgoglio della città ma che invece ne diventa la vergogna  mi è capitato sott’occhio un articolo calzante di un noto mensile che amo leggere e che si interrogava sul senso di responsabilità di noi italiani e mi è sembrata fare cosa gradita condividere questa riflessione con i fedeli lettori del nostro blog ;…

domenica 4 marzo 2012

Ciao dott. Sandro Troianiello...

 Ciao Sandro...
E' andato via un pezzo di storia Sammaritana.
Il dott. Sandro Troianiello personaggio di spicco della politica locale e non degli anni 70/80, noto e stimato professionista nonchè padre dell'attuale consigliere di maggioranza avv. Carlo Troianiello.

Nato a Carinola 84 anni fa ma residente a

S. Maria C. V. E' stato per lungo tempo vice segretario della locale sezione DC ed è stato componente del consiglio direttivo.

Dal 1975 consigliere provinciale, carica che ha
ricoperto unitamente a quella di capogruppo DC
fino al 1980.  Laureato in medicina e chirurgia, è stato specialista in otorino e laringoiatria e primario presso l'ospedale civile di     S. Maria C. V. e capo servizio ospedaliero della USL 18. 

Nominato Presidente della Provincia il 20
settembre 1983.
Questo e tantissimo altro ancora è stato il dott. Troianiello.

E' deceduto nella sua abitazione in Viale della Libertà. 
Le esequie si svolgeranno lunedì pomeriggio alle 15:00__ 05/03/2012


Trepiccione Donato





Ordigno e Munnezza


Questa mattina 04/03/2012 traffico congestionatissimo a causa chiusura del tratto autostradale Caianello/Santa Maria Capua Vetere per far brillare un ordigno bellico risalente alla II° Guerra Mondiale ritrovato a Capua.




Molti sono stati gli automobilisti che per obbligo sono stati deviati a via Spartaco, dietro al rione IACP ed hanno avuto modo di ammirare il nostro immenso patrimonio di MUNNEZZA.


Qualche straniero ha sfoderato la sua compatta e ha scattato foto ricordo della spazzatura depositata a pochi metri dall'Anfiteatro secondo solo al Colosseo.
  
Abbiamo, anche questa volta, sfruttato l'occasione per farci conoscere per ciò che siamo....


Trepiccione Donato

Safineis, ad aederf grofia

(No, non ho perso il senno - o interpretato un latino con la zeppola: l'italico osco aveva esiti dentali lì dove il romanico poi latino li aveva labiali, ho cercato di ricostruire un'ovviamente errata versione.)
I Sanniti erano una popolazione greco-sabina stanziata nel meridione, in particolare Lazio e Campania, mescolanza etnica di diversi popoli sia italici quanto ellenici, unico superstite ed erede di una provincia Spartana che diede poi vita ai Gladiatori. Nelle epoche i Safineis svilupparono una propria cultura e governo. 
Il principio religioso-sociale della migrazione programmata attraverso il rito della Ver Sacrum prevedeva lo spostamento secondo rotte designate dalla Natura e dall'itinerario di animali sacri agli Dei fino al giungere ad un nuovo, sconosciuto territorio dove stanziarsi. Il governo decentralizzato, federale in certi aspetti, prevedeva il rispetto e gli eguali diritti di ogni cittadino, con spessore verso donne ed anziani. 
La natura stessa del popolo generò presto la duale figura del guerriero/pastore. Nel latino antico, Gladiatore e Sannita erano utilizzabili senza problemi d'interpretazione come sinonimi.


La Primavera Sacra era ormai alle porte mentre il leggero profumo delle vedove si portava verso il centro del rito funebre. Tutti erano lì riuniti, tutti ad adunata, tutti, come un solo individuo, come una sola lacrima a dispiacersi e piangere per la morte di quei due valorosi eroi.
Il rito era quasi giunto alla fine, mentre i flauti piangevano come la pioggia nera che nei giorni più bui copre il Mondo, e le arpe urlavano dolore assieme al vento soffiante, e le foglie danzanti una ninna-nanna per le madri dei defunti. Le sacerdotesse suonavano, e lacrimavano, e si lamentavano in sussurri e spifferi di vento le bagnavano l'anima, mentre danzavano lente attorno a quelle due piccole case, quelle due piccole tombe.
Dinanzi ai defunti v'era il Sacerdote, ed affianco a lui le Madri ed il parenti, ed i guerrieri più forti ed i pastori più saggi. Tutti prendevano parte al dolore, tutti ammiravano il Sacro.
Il cervo ed il lupo non battagliavano né fuggivano, bensì silenti riposavano ai fianchi dei due corpi, stesi per terra, coperti da fasce e pelli, con gli occhi celati al mondo esterno, dormienti. Ed era stato forte e fulmineo l'arco del primo, intagliato per volere degli Dei dall'albero più sacro, e decorato per la Natura con corna di cervo ai lati. Maestosa e letale la lunga spada del secondo, coperta l'elsa di questa dei lunghi, grigi peli della lupa che aveva protetto la via del pastore fin dalla nascita, e lo aveva accudito ed addestrato nelle sagge leggi della natura.
Non una lacrima versavano le Madri, il loro pianto lo si svolgeva in silenzio, nel profondo dei cuori, nella secretezza dell'animo, e solo in quel giorno era a piangere il Mondo con la sua stirpe. Tanto maestosi erano gli uomini che ci abbandonarono che tutti gli animali stavano a guardare, silenti, non un di loro proferiva verso o s'agitava.
Si innalzarono allora in cielo a turno le due grandi cinture d'oro, bronzo ed argento, segno di magistrale autorità ed amore, di coraggio e virtute, che avevano accompagnato ogni giorno quei grandi uomini che ora ci abbandonavano. Un ultimo raggio di sole fu da queste catturato, per l'ultima volta, e per l'ultima ora questo si sprigionò dai metalli sui giacenti, ed i loro volti erano santi come gli Dei, fermi come il tempo.
I profeti intonarono infine il loro canto, la loro lenta nenia a dormir dei sospiri.
«Non disperiamo 'O Popolo di Mamerte, perché oggi i nostri pastori, Safini trai Gladiatori, partono per la loro ultima, Sacra Primavera, verso il sacro lago di Cutilia, verso gli Dei, verso la Pace. Tremano le alture e ululano i lupi il dolore* che noi seppelliamo oggi. Eterna sia la gloria del loro peregrinare, eterna sia la loro memoria, eterno sia il canto che oggi squarcia i cieli.»
I corpi furono chiusi nelle loro nuove dimore, nelle piccole tombe di mura rossa come la terra e bianca come le nuvole. Per sempre avrebbero lì riposato, e malaugurio a chi avrebbe disturbato il loro riposo.
Il cervo ed il lupo lenti scomparvero nella foresta, nei boschi, accompagnando le anime al trapasso, alla pace, alla gloria.
Due giovani guerrieri alzarono le spade al cielo, si inchinarono, si salutarono l'un l'altro. Il tuono delle spade che si incrociano pose fine al rito.


In memoria delle Tombe di Tufo, gli Spogliatoi dei Gladiatori, distrutte a Santa Maria Capua Vetere la notte tral 23-24 gennaio 2012.


*  I Pentri, "gente delle alture" e gli Irpini, "uomini-lupo", da osco Hirpus.


Mariano Pugliese