lunedì 5 marzo 2012

Villa all'acqua pazza...


Anche oggi siamo rientrati a casa con la tristezza, la "mortificazione" di quello che ogni volta si presenta davanti ai nostri occhi quando guardiamo il nostro caro monumento in villa comunale.


Lo spettacolo che ci si presenta è ormai noto , è quello che può essere definito desolante oppure per usare un’espressione in voga sui social network è :”demotivationaL”…
Dalle FOTO che pubblichiamo spesso sulla nostra pagina di "Ciò che vedo in città - SMCV" è evidente come step by step il monumento si presenta sempre peggio anche a seconda del periodo dell’anno...
Ora infatti possiamo ammirare uova spiaccicate a mo’ di frittatina e succo d’arancia ben distribuito insieme alle stelle filanti, coriandoli e bombolette newcolors in occasione del  Carnevale appena trascorso.
E ripensando a questo triste scenario  e riflettendo su chi è il responsabile o i responsabili  della non curanza di un bene che dovrebbe essere orgoglio della città ma che invece ne diventa la vergogna  mi è capitato sott’occhio un articolo calzante di un noto mensile che amo leggere e che si interrogava sul senso di responsabilità di noi italiani e mi è sembrata fare cosa gradita condividere questa riflessione con i fedeli lettori del nostro blog ;…


Ebbene, “L’Italia condivide gli stessi valori degli altri Paesi Europei, ma con una differenza rilevante: una forte sfiducia verso le istituzioni e un minor senso di responsabilità verso la cosa pubblica, dice Roberto Cartocci, docente di metodologia politica all’Università di Bologna. “Non abbiamo senso dello Stato. E non ci sentiamo responsabili di chi non conosciamo. Tendiamo a non rispettare le regole della convivenza e a non avere senso di responsabilità verso gli altri, tranne familiari e parenti.Ma perché?
 E’ l’effetto della nostra storia . “L’Italia è stata a lungo divisa e sottomessa allo straniero. Lo Stato è sempre stato invasore e oppressore, e quando ci si sente dominati l’interesse individuale prevale su quello collettivo”.
Nel Medioevo si sono formati in Europa gli stati nazionali e si sono diffusi nuovi valori(ordine, solidarietà e senso dello Stato): si è garantita la libertà dei cittadini e anche la loro responsabilità . Ma non in Italia, dove i principati,  lotte tra famiglie ci hanno lasciato in eredità, scrive il sociologo Carlo Tullio Altan “una mancanza di solidarietà al di fuori della ristretta cerchia delle parentele …”


E giungendo a parlare del bene pubblico, Cartocci spiega come la  logica individualista tipicamente italiana è applicata in ogni circostanza: basti pensare al divario tra la cura della propria casa e il rispetto del patrimonio artistico o degli spazi pubblici, spesso danneggiati”. 
“Si pensa che ciò che è pubblico non sia nostro, e non ci rendiamo conto che ciò che facciamo per il bene comune lo facciamo per noi stessi" .

 Vi è un gran bisogno di educare alla responsabilità. L’educazione al senso civico, agli obblighi della convivenza è importante quanto l’aritmetica e andrebbe iniziata fin dalle scuole elementari,come sostiene  Caprara , docente di psicologia alla Sapienza di Roma.Si diventa vandali anche per imitazione, per emulare un gesto che già da altri è stato compiuto, e lo si giustifica pensando che “gli altri”  hanno agito in quel modo e quindi una trasgressione può ben presto trasformarsi in una norma accettata , come il caso del monumento in villa , dell' Anfiteatro e di tutti quelli che vengono imbrattati …

Se l’eroe, come spiega la sociologia è Colui che, pur trovandosi in condizioni difficili, riesce a reagire alla paura e alle pressioni del conformismo o dell’anonimato, allora Ragazzi  (e mi rivolgo ai più giovani) :Non emulate simili comportamenti ma siate degli eroi!!!



Alessandra Santillo

4 commenti:

  1. ben detto!!! più chiaro di così non si può!! Complimenti Ale!!

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    1. alessandra santillo6 marzo 2012 alle ore 15:21

      Grazie Sabry...come hai potuto ben vedere qui non cambia mai nulla ...Un bacio . Torna presto,
      ci manchi!!!

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  2. Mi ricordo un espediente del sindaco di Napoli. Per proteggere e valorizzare ogni monumento, lo fece adottare da una scuola. Risultato: i ragazzi, imparano a conoscere i monumenti e li rispettano. Si potrebbe anche pensare ad un gemellaggio tra la scuola e il monumento. Certo che se non si educa, bisogna mettere i guardiani. Sono convinto che se si gemellassero scuole superiori con monumenti importanti e scuole inferiori con monumenti minori.
    Ho espresso un piccolo e modesto pensiero perchè è doloroso vedere come vengono ridotti simboli e storie di una cittadina.
    Russo Domenico

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    1. alessandra santillo6 marzo 2012 alle ore 15:25

      E' proprio cosi Domenico, è doloroso....Anche solo proteggerli con una recinzione già sarebbe un modo per tutelarli da questi atti vandalici..

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