lunedì 28 novembre 2011

L'Arte, dalle pietre ai cuori.


Giovanni Fattori, "Difesa della Porta Capuana"

Ovunque, nella nostra città, si può respirare quell'aere leggera e impressiva, magica e stupefacente, dell'arte. Senza ombra di dubbio si può affermare che la nostra sia una Città artistica.
Non tanto per le attività che vi si svolgono o per importanti istituti, ma per la sua conformazione stessa. Ogni angolo di Santa Maria è in grado, con piccoli dettagli, pezzi e pietre, di paralizzarci, incantarci, a riflettere ed ammirare. Dalle stesse pietre dei tempi antichi, e recenti, si sprigiona quel meraviglioso sangue chiamato Arte.
Perché no, molti dei Sammaritani sono vampiri, in questo caso. Come saremmo senza tutto questo? Non sentite anche voi, lettori, il bisogno di esser uniti a questa città, il dovere biologico di attingere ai suoi colori, di tuffarvi, almeno per qualche secondo delle nostre giornate così piene di materia, nelle splendide curve dei luoghi? Di sentirne nell'orecchio il leggero bisbiglio, delle mille e mille storie che potrebbero raccontarvi?
Su questo siamo certi: l'Arte è ovunque a Santa Maria Capua Vetere.
Si tratta solo di Arte antica?

Assunta Pepe, "Anfiteatro"
No, miei cari concittadini, la nostra è un'Arte viva che si alimenta di sé per coltivarsi, crescere. È un albero millenario che dalla prima pietra posata dal primo cittadino per la sua umile casa, che ora giace sotto di noi, ha sviluppato radici, tronco, foglie e fiori. Noi, noi oggi siamo solo piccole foglioline sul procinto di fiorire o di cadere, così come all'epoca lo erano quelle pietre. Un giorno ci trasformeremo in troco e radici di questo gigantesco e meraviglioso sistema vivente e pulsante, così come è oggi quella prima casa, posata sotto i nostri piedi.
Ma con grande dispiacere, e con mestizia, e con un cuore pesante, devo affermare che in questi ultimi tempi questo viene ignorato, questo viene lasciato al suo vivere solo. Negli ultimi tempi, il sole non ha mai raggiunto questo albero che è la nostra Città. Con immenso dolore, punto il dito verso me stesso, e verso voi. Noi abbiamo nascosto il sole, ci siamo dimenticati chi siamo e cosa ci rende forti, cosa ci rende unici.
Sento, lontani, piccoli e leggeri i battiti: sì, stiamo risalendo in superfice. Finalmente ci siamo resi conto dei nostri errori, e con le nostre stesse mani stiamo provvedendo, per quanto possiamo: abbiamo, soli, delle mani troppo piccole per inalzare quel velo nero che è stato posto.
Grazie alla mia giovinezza ho potuto ammirare, osservare e conoscere persone, niente più che ragazzi, che nascondono al loro interno, nel segreto del loro cuore, un meraviglioso mondo di parole, colori, suoni, pietre e musica. Ho potuto toccare la loro segreta passione per la fiducia che hanno in me riposto, ed ho visto una luce splendida, ma piccola.
Molti sono i giovani che sentono il richiamo dell'arte di Santa Maria. Allora scrivono, dipingono, suonano. Ci provano, di nascosto, da soli. Ma, chi prima, chi poi, si arrendono.
Perché? Perché stiamo rifiutando noi stessi. La stessa Città ha vissuto un periodo in cui si è dimenticata di se stessa. Ora stiamo recuperando la nostra Storia: ci stiamo rendendo conto che esaltandola, esaltandoci, possiamo rendere di nuovo grande la nostra piccola partia, e far di nuovo parlare di lei, e di noi, in tutta la Nazione.
Ma non basta, non basta. Questi piccoli fiori stanno appassendo prima del tempo, per la nostra cecità. Molti hanno abbandonato il loro strumento, il pennello o lo scalco, vedendo la loro arte bloccata dal disinteresse dei genitori - che reputano, forse, l'arte una perdita di tempo sulla via professionale moderna - o dalla comunità, non interessata ai lavori degli esordienti.
I musicisti sono costretti a donare a Caserta la loro arte ed il loro nome, e con questi la piccola - ma grande nei loro cuori - gloria, che potrebbero benissimo dare alla propria città.
Ricordo qualche anno fa uno splendido concerto tenutosi sul parco poco dietro l'Anfiteatro, e con amarezza penso che era un caso su un millione, e che ora siamo costretti a suonare in piccoli locali stranieri senza spazio vitale. Con musicisti sammaritani. E con pubblico sammaritano.
Alcuni lottano: si vedano il Cneo Rock Fest, che con le sue piccole risorse molta un palco a Piazza Bovio per giovani musicisti (piccolo, ma di effetto visivo e partecipazione maggiori di molti concerti che ho visto).
Si vedano anche le iniziative della Libreria ed Editoria Spartaco, con i suoi incontri culturari e letterari, e con il recente corso di scrittura per ragazzi ed adulti. Si veda la Fiera di Modellismo, da sempre un grande aiuto per tutti, pronta ad ospitare le meraviglie di un'arte spesso taciuta. Ed infine, le mostre del Liceo Artistico.
Ricordo che un tempo il Garibaldi era colmo, quasi ogni domenica, di bancarelle con piccole meraviglie fatte a mano, e spettacoli di ogni genere affollavano le nostre strade.
Questa è una richiesta bilaterare: Sognatori, perché questo siete voi Artisti, giovani o vecchi, non arrendetevi! Cittadini, aiutateci, aiutatevi, ascoltate il richiamo dei vostri figli e della vostra Città.
Finché vi sarà un pennello a dipingere, lì, nello stesso luogo dove un tempo un romano dipingeva, la nostra Città sarà Arte, sarà Vita, Colori, Suoni, Passione.

Link Interessanti:
Guarino, pittore Sammaritano.
Statua di Spartacus, Anfiteatro.

Zacarías Cerezo, Quadri di Vita Quotidiana a Santa Maria 

Mariano Pugliese (Contatti: Facebook)

lunedì 21 novembre 2011

Uno sguardo a noi stessi.

Primo pomeriggio, il dolce profumo del caffè scivola dalla tazza, disegnando il suo percorso fino ad accarezzarmi il viso, mentre, intorpidito dal "riposino", osservo senza guardare il retro della Chiesa S. Pietro di Santa Maria Capua Vetere.

L'aria di casa, calda ed accogliente, mi avvolge in un abbraccio di sicurezza ed affetto, mentre fuori il vento soffia forte sulla città.
La piccola voce di mia sorella mi risveglia dal mio stato, portandomi coi piedi alla realtà.
«Puoi aiutarmi con un tema?», mi chiede.
«Su cos'è?»
«Su Santa Maria! Ha detto mamma di chiedere a te.»
Certo che posso aiutarti.
Mentre ci sediamo al tavolo della cucina, fogli e penne in mano, la mente inizia un percorso intellettuale nei meandri delle proprie nozioni e ricordi.
Arriva quindi la sottile pioggia mentre corro verso casa dopo scuola al liceo, l'erba umida del prato d'estate con gli amici ammirando il notturno Anfiteatro illuminato dalla luna, le grandi mura della villa romana viste da piccolo, i militari giorno e notte davanti al Tribunale, il sole battente sulle antiche pietre nei pic nic con gli scout fuori al Mitreo, il Campanile che "brucia" nel gioco di luci di Ferragosto, il piccolo spettacolo di pupazzi Capua Versus Roma del Museo dei Gladiatori, il "Semaforo".
Più parliamo, più scrive, più un piccolo sole inizia a splendere di bagliori rossi e gialli nell'animo, ricordandomi, rendendomi partecipe di questa grande energia che è la nostra Città.
Semplificandole le tante parole che affollano la mente ed il cuore, cercando di farle capire l'importanza di dove abita, del pezzo di storia su cui posa i piedi e della meraviglia umana che cammina, si disegnano nel mio petto le vie, i vicoli, le piazze e le fontane, i negozi ed i sorrisi.
Quanta gente abita in questa città; quanta gente si è fermata ad amarla?
Quanta gente ha alzato le mani per raccogliere queste povere pietre che ci accudiscono e proteggono, e le ha riposte al sicuro?
In quel momento, in qualsiasi momento, sentii la Città viva, perché questo è: un flusso ardente di persone, di eventi, di storia, colore e arte che si mischia. Nei secoli, nei tempi duri e buoni, c'è sempre stato posto, c'è sempre stato un qualcosa di importante.
Dalle vecchie arene dell'Anfiteatro Campano le ombre di tempi remotissimi e, qui, mai dimenticati, si ergono, e passando per l'Arco si disperdono del mondo, rendendo invidiata la nostra città non solo da altre enti italiane, ma dal mondo intero.
Il piccolo nome pronunciato in fretta in un vecchio film di Totò, come se Santa Maria fosse nota in tutta la Nazione, come se fosse una Milano o una Torino.
La piacevole o sgradevole sensazione di sentire un giornalista televisivo nominare quelle quattro parole, riprendere le strade di ogni giorno.
Santa Maria è una grande bestia di opportunità e di forza, dal potenziale infinito su qualsiasi fronte - Storico, con i Ritrovamenti; Culturale, con le svariate Univerità, e la sua prole artistica; Nazionale, con il Tribunale; Sociale, con le iniziative di questo e di altri gruppi; - e siamo solo noi a decidere se legare con le pesanti catene dell'indifferenza questa creatura, o utilizzarla, unirci a lei, e farle battere il cuore così forte da poter esser sentito ovunque.
Personalmente, qualcosa sta tornando a galla in questa città.
Ci stiamo iniziando a guardare intorno, stiamo prendendo, di nuovo, fortunatamente, coscienza di chi siamo e chi siamo stati, del nostro importante ruolo nella ruota della Vita; e ci stiamo rendendo, infine, conto di essere non solo sammaritani, ma Santa Maria stessa, e questo non può far altro che portarci avanti nella luce della gloria.
«Ed il paesaggio?» mi chiede alla fine.
«Il paesaggio più bello di Santa Maria è nascosto sotto terra.»

NATALE E FANTASY


Decidiamo di comprare i regali di

 Natale da piccoli imprenditori, dalla

 bottega dell'artigiano, dal vicino che

 tira avanti col proprio negozio,

 dall'amica che crea oggetti unici, da

 chi resiste alla globalizzazione nei

 nostri territori ...... Facciamo in modo che i nostri soldi arrivino

 a gente comune che ne ha bisogno ... non alle multinazionali e

 ai grossi imprenditori che sottopagano i dipendenti e

 delocalizzano le imprese all'altro capo del mondo.... così

facendo piu' persone potranno vivere un Natale felice....di

 più, facciamo regali di materiale riciclato, ricicliamo ciò che

 abbiamo in casa, invece di comprare film o dvd,

 masterizzateli e stampate una copertina,compilation musicali

 personalizzate,sparagnat e accumparit,un regalo fatto col

 cuore ,unico,dal valore inestimabile, personalizzate con una

 dedica....

venerdì 18 novembre 2011

Una giornata al canile

Una giornata al canile, è una giornata speciale, di quelle che non puoi e non vuoi dimenticare, perchè ognuna di quelle creature ti entra nel cuore, nella mente e non ti lascia piu'.
Quando arrivi li ve......di tutti attenti, incuriositi, forse con la speranza che sia arrivato il loro momento.
Ti soffermi davanti ad ogni box, guardi dentro ai loro occhi, hanno tutti la stessa espressione, lo stesso desiderio.
Si arrampicano alla rete per cercare le mani, una carezza, una coccola e mentre li accarezzi li guardi e scopri il loro mondo, senti le loro emozioni, la loro sofferenza.
La tristezza ti trapassa il cuore, sono anime rinchiuse, che non chiedono nulla, solo un po' d'amore. Si strusciano sulla rete per cercare il contatto, un momento di affetto, e ti guardano dritto negli occhi e...quegli occhi penetrano il cuore.
Uno ad uno, pazienti ti chiamano, cercano quella carezza. E ti chiedi come sia possibile che l'uomo abbia seminato tanto dolore, e sia riuscito a colpire nel profondo creature che chiedono solo amore.
Ascolti le loro storie di abbandono/maltrattamento e dentro di te cresce la rabbia e vorresti cancellare ogni sofferenza che ha segnato quei piccoli cuori.
 Quando te ne vai ti seguono con lo sguardo, e poi li vedi subito tornare ad accucciarsi all'ombra, alla vita di tutti i giorni, e ti porti nel cuore ognuno di loro per quell'emozione in piu' che ha voluto donarti, per aver dato un senso profondo a questa tua vita fatta solo di interessi frivoli.
Nel frattempo ti allontani, ritorni alla tua vita di tutti i giorni, con qualcosa in piu'...tanti occhi nel cuore……

La Vita al Contrario


La vita dovrebbe essere vissuta al contrario.

Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è già bello che superato.

Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno.
Poi ti dimettono perchè stai bene, e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione, e te la godi al meglio.

Col passare del tempo, le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono.
Poi inizi a lavorare, e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro.
Lavori quarant’anni finchè non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa.

Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare.
Poi inizi la scuola, giochi coi gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finchè non sei bebè.

Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene.

Gli ultimi 9 mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni.
…E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!


…WOODY ALLEN

mercoledì 16 novembre 2011

Raccolta Differenziata? Digestore Anaerobico? Apriamo prima gi Ecosportelli!


Qui si parla della costruzione di un Digestore Anaerobico, ossia un impianto che funziona (tralasciamo alcuni aspetti tecnici e l'utilità di costruire un impianto del genere nel nostro territorio) a pieno regime qualora il materiale da lavorare provenga da un accurato controllo del personale preposto e che a monte ci sia una buona raccolta differenziata da parte dei cittadini.................
E qui viene il bello, si parla tanto di raccolta differenziata, ma ultimamente a Santa Maria Capua Vetere, stiamo avendo non pochi problemi, a partire dalla revoca della gestione dei nostri rifiuti da parte dell'attuale amministrazione alla Ecological Service, scelta molto probabilmente giusta, che ha portato però come conseguenza la sosta per le strade per circa una settimana dei nostri rifiuti. Poi, risolto il problema della raccolta, avendo dato mandato alla DHI di Pastorano (CE), noi cittadini ci troviamo di fronte ad un nuovo problema, ovvero dove ritirare il materiale (buste soprattutto) per poter svolgere al meglio la nostra raccolta differenziata, poichè gli Ecosportelli presenti sul territorio sammaritano sono chiusi.
Il motivo probabilmente è perchè è cambiato il gestore, ma è pur vero che un'amministrazione, debba ottemperare, come lo fanno i cittadini svolgendo nonostante tutte le difficolà un'ottima raccolta differenziata, ai suoi oneri, ossia fornire un servizio degno di una cittadinanza che, nel giro di pochi mesi è arrivata al 50% di raccolta differenziata.
Questo non vuole essere un attacco all'amministrazione o a chi gestisce un "campo minato" quale quello dei rifiuti, ma è un'esortazione affinchè il servizio sia sempre più efficiente per invogliare il restante 50% della città a fare la raccolta differenziata, altrimenti si corre il serio rischio di perdere l'altra metà della città, il che significherebbe fare due passi indietro invece di compierne uno in avanti verso il progresso e la civiltà.

sabato 12 novembre 2011

Un suggerimento per non sprecare Cibo

Steven Wilson
Steven Wilson, giovane chef inglese, ha ideato un progetto di ristorazione solidale che prende “due piccioni con una fava”: offre pasti caldi gratuiti e utilizza alimenti ancora commestibili e sicuri dal punto di vista nutrizionale, ma che - per legge - non possono più essere venduti da negozi e supermercati, poiché hanno raggiunto la data di scadenza.

Con la sua iniziativa, Steve cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema degli scarti alimentari nella nostra società: secondo la FAO, ogni anno un terzo degli alimenti prodotti nel mondo va perso o sprecato. Si tratta di uno scandalo alimentare a livello globale, poiché si calcola che quasi un miliardo di persone potrebbero essere nutrite con un quarto del cibo che viene gettato negli Stati Uniti e in Europa.




A partire dall’ottobre 2010, Steve ha cominciato a rivolgersi agli esercizi commerciali di sua conoscenza chiedendo loro di poter recuperare gli alimenti invenduti e destinati alla discarica. Essendo chef professionista, ha cominciato a selezionare e preparare menù in base agli alimenti raccolti e ad offrire cene agli amici, grazie al “Passing Clouds” - locale di artisti e musicisti ubicato del quartiere di Dalston, a Londra - che gli ha messo a disposizione la cucina per poter sperimentare il suo progetto. Le esperienze di ristorazione solidale e recupero dei cibi scaduti sono numerose e variegate, ma l’idea di coniugare ristorazione solidale e lotta allo spreco di cibo ha riscosso molto successo presso gli abitanti del quartiere tanto che, ad un anno di distanza, l’appuntamento è diventato fisso, col nome di “People’s Kitchen”.

Dalle tre alle sei del pomeriggio chiunque può recarsi, come volontario, in Richmond Road per dare una mano nella preparazione della cena o per portare alimenti che hanno raggiunto la scadenza, purché correttamente conservati. Verso le sei e mezza, poi, arrivano decine di londinesi (alcuni solo per cenare, altri per mangiare in compagnia e fare due chiacchiere) e, prima di uscire, tutti sono tenuti a lavare il proprio piatto e riporlo. Chi può permetterselo, può lasciare un’offerta per contribuire alle spese di energia elettrica e acqua, oppure regalare utensili da cucina e stoviglie. La speranza di Steve è che la sua idea possa ispirare la creazione di molte altre cucine “fatte dalla gente per la gente”, per questo il suo sito contiene tutte le informazioni per aprirne una.

“Per realizzare una People’s Kitchen” ha spiegato Steve “non servono grandi somme di denaro, poiché molte delle cose necessarie sono già intorno a noi. La cosa più difficile, forse, è trovare una cucina adatta allo scopo (l’ideale sarebbe una cucina professionale, ma non è fondamentale) oppure un locale disposto ad ospitare gratuitamente un progetto di ristorazione solidale. Ma la cosa importante è provare: il nostro gruppo ha scoperto che a Dalston molte persone erano entusiaste dell’idea ed erano disposte sia a donare tempo, cibo e utensili, sia ad essere coinvolte a vario titolo. Trovo che sia fantastico” ha concluso “cucinare insieme ad altre persone, invece di cucinare a casa da soli. Ed è bello utilizzare cibo che altrimenti sarebbe andato sprecato”.




Troiano Ferdinando



venerdì 11 novembre 2011

Un pomeriggio con i ragazzi della Protezione Civile

"La più grande ricchezza del nostro paese è il volontariato, generoso e disponibile com'è. È una rete di solidarietà che costituisce una boccata d'ossigeno."
Dacia Maraini

Gruppo Comunale Protezione Civile - 2001
Volevamo scrivere la loro storia, volevamo scrivere ogni dettaglio ma poi abbiamo deciso di raccontarvi solo quello che noi abbiamo visto e vi assicuriamo che è davvero tanto!!

Il giorno 29 di Ottobre del 2011, un sabato pomeriggio, siamo andati a trovare i ragazzi della Protezione Civile. Ci siamo trovati in un tornado, tutti che facevano tutto, chi puliva, chi sistemava, chi inventava, nessuno con le mani in mano!!!

Virgilio Monaco

Ci hanno accolto calorosamente.
 Virgilio Monaco, uno dei responsabili, ci ha fatto da "Cicerone" durante questo breve "viaggio nel mondo del volontariato" e si, si tratta proprio di puro volontariato, di quel volontariato che ti porta a pensare prima agli altri e poi a te, anche nella semplice quotidianità.
NON STANNO FERMI UN ATTIMO!!!!



Virgilio ci ha raccontato la storia della "nostra" Protezione Civile, ci ha detto che è stata fondata nel 1992 come "gruppo comunale di volontari di Protezione Civile" sviluppandosi poi come quella che conosciamo attualmente e noi abbiamo voluto sapere anche quali erano le loro "principali" attività per farle conoscere anche a tutti voi. Le elenchiamo di seguito:



  • Addestramento teorico per ogni volontario
    (3 mesi 4 giorni a settimana)
  • Addestramento periodico pratico/teorico per tutti i volontari
  • Antincendio boschivo nei mesi estivi
  • Campagne di informazione scolastica
  • Pubbliche emergenze (calamità naturali e non)
  • Assistenza a manifestazioni con forte presenza di pubblico
  • Esercitazioni su territorio Nazionale
Da cittadini curiosi, abbiamo chiesto anche come poter interagire con loro e ci hanno spiegato che per richiedere il loro ausilio bisogna fare richiesta protocollata alla Polizia Municipale, autorità con la quale la Protezione Civile risulta strettamente legata, descrivendo il motivo che giustifica l'eventuale presenza dei volontari.
Attualmente, il numero di Volontari si aggira intorno alle 50 unità ma c'è sempre bisogno di nuovi Volontari pronti a sacrificare il loro tempo a vantaggio degli altri.
Vi sentite pronti ad essere pronti? Se la risposta è affermativa troverete il modulo per aderire a fondo pagina.
Il solo pensiero che queste persone possano proteggerci in caso di incendi, alluvioni o qualsiasi altra calamità, che sono disposti a sacrificare la loro vita per salvare la nostra, ci tranquillizza e ci fa pensare a queste persone come un elemento insostituibile del nostro tessuto sociale.
Ci sarebbero da dire un milione di cose, un miliardo di elogi, una montagna di complimenti e un oceano di ringraziamenti ma noi preferiamo far parlare le immagini.






La domanda di informazioni/iscrizione



Trepiccione Donato
Santillo Alessandra

martedì 8 novembre 2011

Ecco la prima!!!!



8/11/2011 "Villa Margherita"

Guardate questa signora.
NO NON E' UN ALIENO!!!!

Sarà anche che non siamo abituati ma questa signora ha raccolto i bisogni del suo cane!!!
Io che sono sempre in villa è la prima che vedo!!!
COMPLIMENTI SIGNORA E COMPLIMENTI ANCHE A SLUTER!!

sabato 5 novembre 2011

Affitti in nero, agli inquilini conviene denunciare.



Pagare poche decine di euro d'affitto è il sogno di molti.
In genere però la quota mensile di un affitto è decisamente più alta. Sono molte le persone che non hanno un regolare contratto d'affitto e che ogni mese si ritrovano a pagare ai proprietari della casa in cui vivono un affitto in nero.

Spesso questa situazione è accettata da entrambe le parti: i proprietari evitano di pagare le tasse per la registrazione del contratto e gli inquilini in cambio pagano un canone inferiore a quello che gli verrebbe richiesto in caso di contratto. Ma le cose potrebbero cambiare.
Con il decreto legislativo 23/2011, articolo 3, commi 8 e 9, infatti, i proprietari che non hanno regolarizzato la situazione degli inquilini che vivono nella loro casa, trasformando l'affitto in nero in un regolare contratto di locazione, potrebbero essere costretti a stipulare contratti 4+4 ad un canone mensile anche 10 volte più basso di quello attuale.

Cosa dice la legge? I proprietari delle case in affitto avevano tempo fino al 6 giugno per usufruire della "cedolare secca" e registrare il contratto d'affitto. Dopo questa data, tutti gli inquilini in nero possono rivolgersi ad un avvocato dell'Unione Inquilini e denunciare il proprietario di casa La legge è dalla parte degli inquilini e stabilisce che il proprietario dovrà registrare un contratto di locazione di 4 anni, rinnovabile per altri 4 anni (il cosiddetto 4 + 4) ad un prezzo inferiore del 90% al prezzo di mercato.

Per il canone d'acquisto, infatti, si considererà il valore catastale dell'appartamento, che è nettamente inferiore al valore di mercato. Gli inquilini dovranno però dimostrare di pagare un affitto e di non essere semplici "ospiti". Per dimostrarlo è necessario avere o la ricevuta di un pagamento o una utenza di luce o gas intestata.

Se il proprietario si fa pagare in contanti senza rilasciare una ricevuta o non ha permesso agli inquilini di intestarsi nessuna utenza nell'abitazione, potrebbe quindi essere complicato cercare di sfruttare la legge per farsi ridurre il canone d'affitto.

Qualcuno però c'è riuscito ottenendo così il contratto 4+4 e pagherà solo 80 euro al mese invece degli 800 che pagava prima. E sono molti gli inquilini che si stanno rivolgendo agli avvocati per intentare la causa. E' però importante sottolineare che per registrare i contratti non è indispensabile passare attraverso una causa. Con la registrazione, infatti, parte in automatico un contratto di 4 anni + 4 e un canone pari a tre volte la rendita catastale.


Paolo Busico


Dovremmo prendere esempio!


Raccolta differenziata...parole che da un po di tempo a questa parte sentiamo spesso qui a Santa Maria Capua Vetere! Noi, cittadini sammaritani ci stiamo impegnando, chi più e chi meno, ad adeguarci a questo nuovo meccanismo.

Osserviamo attentamente questi due fori (vedi immagini)
Immagine 2 (dal WEB)
Immagine 1 (dal WEB)











Da un lato troviamo l'Italia (Immagine 1) e dall'altro la Germania (Immagine 2).

In Italia (Immagine 1), vediamo numerose campane presenti sulla strada che servono per la raccolta del vetro o plastica, sulle quali dovrebbe essere affissa una lista di materiali che possono essere ammessi o meno. A Santa Maria Capua Vetere sono presenti le campane di colore verde per la raccolta del vetro, mentre la raccolta della plastica viene effettuata in modo diverso. La plastica e il vetro vengono ritirati e mandati in apposite strutture per essere riciclati. Il meccanismo del riciclo del vetro non prevede la separazione dei diversi colori: verde, giallo e bianco.

In Germania (Immagine 2), la situazione è decisamente diversa. Chi di voi è andato almeno una volta in una città tedesca, ha sicuramente sentito parlare di “PFAND” ( o normativa Dpg Deutsche Pfandsystem GmbH). Si tratta di un ingegnoso metodo di riciclaggio, messo in atto da una Nazione con un sistema di raccolta di rifiuti all’avanguardia e al massimo dell’efficienza. (Dovremmo prendere esempio!)
Vediamo brevemente di cosa si tratta: acquistando un prodotto in bottiglie di platisca, come l'acqua minerale, dovrò pagare alla cassa un prezzo aggiuntivo che mi verrà reso al momento della restituzione della bottiglia vuota al commerciante. Si parla di un costo aggiuntivo che può variare dai 0,50 a 0,25 cent o anche meno.
Ci sono anche appositi contenitori automatici nei supermercati o fuori oppure in luoghi pubblici, nei quali è possibile infilare le bottiglie vuote che vengono “ingurgitate”, controllate e “ingoiate” da questi contenitori per poi essere riciclate. Alla fine ci verrà rilasciato uno scontrino indicando il numero delle bottiglie gettate e il prezzo del rimborso dovuto, che ci verrà restituito recandosi in qualsiasi supermercato. Ma ATTENZIONE, le bottiglie vuote devono avere il logo “Pfand” che sarà poi letto e riconosciuto dai cassonetti elettronici. Questo perché lo Stato tedesco ha imposto a tutte le aziende produttrici di prodotti in bottiglie di plastica o vetro di apporre il logo “PFAND” per indicare che con esse è possibile riciclare.

(Foto di Ciò che vedo in città - SMCV)


(Foto di Ciò che vedo in città - SMCV)
Vi sottopongo una situazione tipo: se in Germania ci fosse piazza Umberto I con tanto di bottiglie e “munnezza” varia, cosa succederebbe? 




Bene, sicuramente qualcuno prenderebbe queste bottiglie per portarle al supermercato e gettarle nei “cassonetti elettronici” e magari guadagnare qualche spicciolo senza aver speso nulla! Simpatico, no?
In aggiunta avremmo piazza Umberto I più pulita!

Come possiamo leggere da alcune esperienze di ragazzi che hanno vissuto o che hanno trascorso anche un breve periodo in Germania, si verificano questo tipo di situazioni: “Questo fine settimana ho visto scene in cui i senza tetto o anche studenti si premurano di raccogliere tutte le bottiglie in giro e riescono quindi a ricavarne un po’ di denaro per le loro spese. Il risultato si traduce in città, parchi, strade e spiagge pulitissimi.” (tratto da http://spaziaperti.webege.com/ )

Alcuni ragazzi in visita a Berlino hanno pensato invece di fare un video.

Sabrina di Domenico

venerdì 4 novembre 2011

L'INCONTRO DI DUE CITTA' "Murcia/Santa Maria Capua Vetere"


Nella foto : Zacarìas Cerezo, don Antonio Pagano, don Mario Miele
La nobile città di Santa Maria Capua Vetere.Nell'ottobre 2006 si verificò un evento importante a Santa Maria Capua Vetere trovando l'atto di battesimo dello scultore Nicola Salzillo risalente al XVII secolo.
Per la città di Murcia (Spagna) era il dato che svelava il mistero della data e posto di nascita del padre del più grande scultore spagnolo barocco del secolo XVII e per Santa Maria Capua Vetere è stato il recupero della memoria dopo tre secoli di abbandono, di un figlio illustre che ha lasciato la sua città, senza lasciare alcun segno di vita o del suo lavoro. Quello giorno che nella Basilica di Santa Maria Maggiore ebbi nelle mie mani emozionate il libro di battesimo che Don Antonio Pagano aiutò a decifrare, sentii che quel ritrovamento apriva un periodo di collaborazione culturale tra nostre due città giustificato per i legami che gli scultori Salzillo avevano stabilito con la loro arte da trecento anni. 
Ho sentito che questa scoperta ha aperto un periodo di cooperazione culturale tra le nostre due città giustificato dai legami che lo scultore Salzillo e la sua arte avevano stabilito trecento anni fa.

Fu cosicché due paesi sconosciuti tra sé si trovarono inaspettatamente nell'Arte e la Storia.
La mia mostra intitolata 'Santa Maria Capua Vetete, culla dei Salzillo' fece conoscere il patrimonio architettonico ai Murciani che venerano questa città che ha dato i natali a questa famiglia.



Dono di Zacarìas Cerezo a Santa Maria C.V.
Proseguì un intenso scambio di informazioni, libri e documenti che nutrirono il Museo del Risorgimento di Santa Maria e in seguito una raccolta dei miei acquerelli.

Murcia ricevette la ricerca di Don Giovanni Laurenza condotta nell'arco di due anni con grande sforzo e sacrificio personale, un dono prezioso che rivelaò chi erano gli antenati di Nicola Salzillo, le loro occupazioni e il tessuto sociale del suo tempo. A Murcia hanno dato il valore che merita e hanno proceduto alla sua pubblicazione.




Da parte mia, ho fatto tutto il possibile per Murcia si sa tutto di Santa Maria e della loro ospitalità. Murcia, la mia città è stata visitata da l'ex Sindaco di Santa Maria e alcuni Sammaritani, molti di essi si chiamavano Salzillo che hanno potuto visitare il nostro museo che porta il loro nome.


Laurenza Giovanni ha lavorato duro e spero che la sua città apprezzi il valore del duro lavoro per salvare il patrimonio culturale Sammaritano. Egli è stato il mio interlocutore e la persona che col suo entusiasmo e sensibilità ha fatto possibile l'avanzamento nelle relazioni private ed istituzionali. La mia gratitudine verso lui non ha limiti. 

Tuttavia, le nostre autorità, soprattutto quelle di Santa Maria Capua Vetere, hanno una certa pigrizia nelle loro decisioni a firmare la richiesta ufficiale di gemellaggio, che  Murcia aspetta dal 2009.
il sindaco di Murcia, Miguel Ángel Cámara
I sindaci di entrambe le città, nell'intervista a Murcia nel 2007 erano motivati a gemellare le due città. Attualmente, il sindaco di Murcia, Miguel Ángel Cámara, spera che il documento sia firmato dal Sindaco Dott. Biagio Maria Di Muro.

Sindaco Arch. Biagio Maria Di Muro.
 Quando questo accadrà si aprirà un nuovo periodo in cui avverranno gli scambi culturali: cicli di conferenza sui Salzillo con il coinvolgimento di insegnanti di Santa Maria e l'Università di Murcia, concerti al Teatro Garibaldi e il Teatro Romea di Murcia di musica barocca del tempo di Salzillo, mostre di artisti provenienti da entrambe le città, viaggi di studi di alunni del Liceo al Museo Salzillo di Murcia,visite culturali che aspirano a conoscere Santa Maria Capua Vetere, ecc.
L'accordo Erasmus tra le nostre due università è firmato dal 2008 e permette agli studenti Sammaritani di venire a studiare presso l'Università di Murcia, di grande prestigio. Penso che questo non è noto a Santa Maria.


La profonda crisi economica non deve ritardare questi progetti in quanto non comportano alcun costo significativo e che potrebbe portare a risultati positivi per promuovere il turismo tra le due città. Per quanto riguarda i progetti culturali che ci attendono, potranno essere fatti attraverso iniziative private, magari supportate dagli sponsor.



La conoscenza che abbiamo a Murcia su Santa Maria Capua Vetere e l'affetto è abbastanza attraente per alcune agenzie di viaggi che gia stanno organizzando un primo viaggio di gruppo di Murciani a Santa Maria Capua Vetere. Ho la fiducia che ci sono anche sufficienti sammaritani che vogliono venire a Murcia, e sufficienti Salzillo che desiderano conoscere il museo che porta il loro nome.
Sono convinto che l'azione dei cittadini è quella che spinge i politici a prendere decisioni.
Cerchiamo, dunque, che il nostro popolo, la gente che ama la storia e l'arte, ciò che ci identifica e ci unisce a incontrare i suoi due nomi Salzillo: il sammaritano Nicola Salzillo e suo figlio, il murciano Francisco Salzillo. Lasciamo ai politici che si occupino della politica e noi occupiamoci gioiosamente di conoscerci e riconoscerci nella cultura comune

Le nostre città se lo meritano! 

Zacarías Cerezo, pittore

Murcia, ottobre 2011


(trad.Trepiccione Donato)

Testo in Originale


EL ENCUETRO DE DOS CIUDADES

A la noble ciudad de Santa María Capua Vetere


En octubre de 2006 tuvo lugar un suceso relevante en Santa María Capua Vetere: el hallazgo del apunte de bautismo del escultor del siglo XVII Nicola Salzillo. Para la ciudad de Murcia (España) era el dato que desvelaba el misterio de la fecha y lugar de nacimiento del padre del más grande escultor español barroco del siglo XVII. Y para Santa María Capua Vetere era la recuperación de la memoria, tras tres siglos de olvido, de un hijo insigne que marchó de su ciudad sin dejar muestra alguna de su vida ni de su obra. Aquel día en que en la Basílica de Santa María Maggiore tuve en mis manos emocionadas el libro de bautismos que don Antonio Pagano ayudó a descifrar, sentí que aquel hallazgo abría un periodo de colaboración cultural entre nuestras dos ciudades justificado por los lazos que los escultores Salzillo habían establecido con su arte trescientos años atrás.

Fue así que dos pueblos desconocidos entre sí se encontraron inesperadamente en el Arte y la Historia. Mi exposición llamada `Santa María Capua Vetete, cuna de los Salzillo´ dio a conocer a los murcianos el patrimonio monumental de la ciudad origen de esta familia venerada por nosotros. Prosiguió un  intenso intercambio de información: libros y documentos que nutrieron el Museo del Risorgimiento de Santa María y más tarde una colección de acuarelas de mi autoría. Murcia recibió la investigación que don Giovanni Laurenza llevó a cabo durante dos años con gran esfuerzo y sacrificio personal: un regalo valiosísimo que nos desvela quienes fueron los ascendientes de Nicola Salzillo, sus ocupaciones y el entramado social de su época. En Murcia se la he dado el valor que merece y se va a proceder a su publicación.

Yo, por mi parte, he hecho todo lo posible para que en Murcia se conozca todo lo referente a Santa María y a los Salzillo. Murcia, mi ciudad ha sido visitada por el anterior Sindaco de Santa María y algunos sammaritanos, varios de ellos apellidados Salzillo. Ellos son testigos de la emoción que provocan las tallas de Nicola y Francisco Salzillo y que han podido contemplar en el museo que lleva ese nombre. Giovanni Laurenza también ha trabajado duro; espero que su ciudad valore el gran trabajo de poner a salvo el patrimonio cultural sammaritano. Él ha sido mi interlocutor y la persona que con su entusiasmo y sensibilidad ha hecho posible el avance en las relaciones privadas e institucionales. Mi gratitud hacia él no tiene límites.

No obstante, nuestras autoridades, sobre todo las de Santa María Capua Vetere, han de sacudirse cierta pereza en sus decisiones y firmar, la petición oficial de hermanamiento, que en Murcia se espera desde 2009. Los alcaldes de ambas ciudades, en la entrevista que tuvieron en Murcia en 2007 encontraron motivos  para hermanar las dos ciudades. En la actualidad, el Alcalde de Murcia, Miguel Ángel Cámara, espera el documento firmado por el Sindaco Dr. Biagio María Di Muro. Cuando esto ocurra podremos abrir un nuevo periodo en que se produzcan intercambios culturales: ciclos de conferencias sobre los Salzillo con intervención de profesores de Santa María y de la Universidad de Murcia, conciertos en el Teatro Garibaldi y en el teatro Romea de Murcia de música barroca de la época de los Salzillo, exposiciones de artistas de ambas ciudades, viajes de estudios de alumnos del Liceo al Museo Salzillo de Murcia, Viajes culturales de murcianos que ansían conocer Santa María Capua Vetere, etc. El Convenio Erasmus entre nuestras dos universidades está firmado desde 2008 y permite que estudiantes sammaritanos vengan a estudiar a la Universidad de Murcia, de gran prestigio. Creo que esto no es conocido en Santa María.

La profunda crisis económica en que nos encontramos no debe ser coartada para retrasar estos proyectos puesto que no implicaría ningún costo significativo y sí podría traducirse en beneficios al propiciar el turismo entre las dos ciudades. En cuanto a los proyectos culturales que nos aguardan, los podríamos llevar a cabo mediante iniciativas particulares, quizás apoyados por patrocinadores.

El conocimiento que se tiene en Murcia de Santa María Capua Vetere y el afecto que ya despierta es suficiente atractivo para que algunas agencias de viaje estén proyectando un primer viaje en grupo de murcianos a Santa María Capua Vetere. Tengo la confianza de que también hay suficientes sammaritanos que quieren venir a Murcia, suficientes Salzillos que desean conocer el museo que lleva su nombre. Estoy convencido de que es la acción ciudadana la que empuja a los políticos a tomar decisiones. Hagamos, pues, que nuestros pueblos, los ciudadanos que aman la Historia y el Arte, lo que nos identifica y nos une, se conozcan en nombre de sus dos Salzillos: el sammaritano Nicola Salzillo y su hijo, el murciano Francisco Salzillo. Dejemos a los políticos que se ocupen de la política y ocupémonos nosotros gozosamente de conocernos y reconocernos en la cultura común: ¡Nuestras ciudades se lo merecen!

Zacarías Cerezo, pintor

Murcia, octubre de 2011


giovedì 3 novembre 2011

IL LAVORO NOBILITA L’UOMO?


IL LAVORO NOBILITA L’UOMO?

Alcune persone hanno per la loro vita dei desideri e delle mete ambiziose, ma non si limitano a sognare. Sanno che realizzare i propri sogni non richiede solo coraggio, talento, creatività e una buona dose di fortuna: sanno che per ottenere quello che vogliono dovranno pagare un prezzo e sono disposti a farlo. Sono consapevoli, infatti, che per realizzare le proprie aspirazioni bisogna avere autodisciplina, spirito di sacrificio, capacità di perseverare quando le cose si fanno difficili , oltre che una buona capacità di pianificazione.

Tutte qualità che nel eterno adolescente sono scarsamente sviluppate. Quando l'eterno adolescente sogna qualcosa, vede solo i lati positivi del suo progetto: per esempio, se desidera aprire un attività in proprio, immagina di essere più libero rispetto ad un lavoratore dipendente, di guadagnare di più, e di poter avere un maggiore prestigio sociale. Mentre, non riesce a valutare che il suo progetto richiede un impegno molto maggiore rispetto ad un normale lavoro, ritmi lavorativi più duri, e quindi per qualche anno meno libertà e meno guadagni.

Spesso, nei progetti "dell'adolescente cronico" c'è un elemento di fuga dalla realtà : si privilegiano certe carriere ( per esempio, carriere artistiche o nel mondo dello spettacolo) , non tanto per amore dell'arte, ma quanto per un desiderio di distinguersi dalla massa e di scegliere un ambito lavorativo in cui non valgono le solite regole di un normale lavoro. Si è attratti da un certo tipo di carriera perché si immagina che si sarà esonerati dalle regole, dall'obbligo di essere puntuali, di vestirsi in un certo modo, di fare la gavetta, di obbedire agli ordini di un capo. In altre parole, si sogna di poter fare quello che si vuole, come lo si vuole e , nel migliore dei casi,di ottenere in breve tempo, grandi soddisfazioni e facili guadagni.

Ma quando il sogno si scontra con i limiti della realtà e ci accorge che le cose non sono così facili e piacevoli come si riteneva dovessero essere, si abbandona il progetto e si riparte verso un altro sogno. Ed ecco che si aggiunge la Paura di Fallire!

Chi si pone degli obiettivi troppo ambiziosi rispetto alle sue reali capacità e chi invece vive alla giornata, non ponendosi nessun obiettivo sono spesso accomunati dalla paura del fallimento. Chi punta troppo in alto, può avere la scusa di non esserci riuscito: dopotutto quanti riescono a diventare veline, calciatori, personaggi dello spettacolo, scrittori di successo? Chi invece non riesce a capire quello che vuole e quindi non intraprende nessuna iniziativa, evita il pericolo di poter fallire.

Dopotutto, è meglio pensare di non aver avuto il coraggio di fare quello che si voleva, che averlo avuto e scoprire che le proprie capacità non sono così grandi come quelle che si pensava di avere.A volte, passare da un progetto ad un altro, non portandone a termine nessuno ( e quindi fallendo nella vita) può essere un modo inconscio di ribellarsi alle aspettative eccessive di un genitore.

Non è facile uscire da uno stato di immobilismo. Molte persone rimandano delle scelte nel timore di sbagliare, ma non si rendono conto che non scegliere significa già fare una scelta. Il nostro futuro è quello che ci costruiamo con le scelte che facciamo tutti i giorni. Molte persone che non riescono a trovare la propria strada nella vita, hanno un atteggiamento un po' fatalista nei confronti della loro esistenza: sentono che un giorno, all'improvviso, tutto cambierà e finalmente avranno il successo che meritano. Intanto vivacchiano, sognando il giorno in cui le loro sorti si ribalteranno. Ma nella vita le cose bisogna conquistarsele giorno per giorno. E quello che sarà il nostro domani , lo costruiamo oggi con le nostre scelte. In altre parole, se vuoi che i tuoi sogni si realizzino: datti da fare!

La vita non offre illimitate opportunità: ci sono vincoli temporali, economici, legati al mondo del lavoro, di cui tener conto. Molte persone rifiutano un lavoro perché non perfettamente è in linea con le loro aspettative ( per esempio, è lontano da casa) o ambiscono a carriere che con il loro curriculum vitae potranno difficilmente ottenere. Tutto bene se una persona ha molte opportunità professionali fra cui scegliere, ma in caso contrario, bisogna imparare ad accontentarsi, cercando però, di migliorare la propria posizione. È importante avere un lavoro che ti piaccia, ma è ancora più importante avere un lavoro che ti consenta di mantenerti !

La crisi oggi è un dato di fatto Il tasso di disoccupazione giovanile sale al 29,3%, con un aumento congiunturale di 1,3 punti percentuali. È vero è un dato allucinante e salirà ancora se nessuno fa qualcosa! Ma chi deve far qualcosa? Non servono aiuti Governativi, ma solo la voglia di lavorare. Oggi si studia per dare un futuro migliore, si guarda con occhi pieni di orgoglio i vari mestieri come Medici, Avvocati, Ingegneri, Architetti, Chimici, Psicologi, Biologi. Ma dov’è la nobiltà? Questi mestieri così autorevoli non potrebbero esistere se non esistessero lavori di immensa autorevolezza.

Ogni mestiere è un aiuto per tutta la società. Essere Calzolaio, incisore di vetri e metalli preziosi, fabbro, falegname, ricamatrici e pittrici di stoffe, sarte, materassai cardatori, vetraio, coltivatore, bracciante, netturbino, non sono lavori umilianti ma portano guadagno e benessere per se stessi e per tutta la popolazione. Il lavoro lo puoi creare tu stesso se ne hai voglia di lavorare. In Italia c’è un detto : uno lavora e dieci stanno a guardare! I bei tempi son Cambiati e bisogna rimboccarsi le maniche e ritornare a lavorare e finirla di fantasticare.

SE VUOI PUOI! Santa Maria Capua Vetere ha bisogno di ritornare con i piedi per terra, ogni mestiere ha la sua dignità, ripartire dall’artigianato (souvenir,cartoline,calendari, ecc.) darebbe una bella scossa all’economia locale.

Minimo Comune Denominatore





















3/11/2011 Ore 01:19
Sono appena rincasato dopo aver accompagnato la mia fidanzata

Per entrare nella sua traversa ho fatto il dribbling con un materasso, una sedia, qualche sacchetto e delle bottiglie di vetro rotte. Ho scansato un ratto dalle dimensioni bibliche, non per pietà ma per evitare ingenti danni alla mia vettura.
Purtroppo il problema non è circoscritto bensì è un problema di tutta la città!!
Dopo aver fatto diverse esperienze in zone balcaniche nel periodo post bellico, mi rendo conto che stiamo ai loro stessi livelli dell'epoca.

Ieri ho letto il manifesto fatto affiggere dal Sindaco e oggi, nonostante ci siano state dette chiare e rassicuranti parole sul sicuro ripristino del servizio io non ho visto nessuna miglioria, i sacchetti sono ancora al loro stabile posto.
L'aria è impregnata di una strana puzza che non riesco a dimenticare, morte mista a merda, ecco il mix!!
Mentre rincasavo e riflettevo, con la coda dell'occhio in una visione quasi offuscata, scorgo un familiare cumulo con la fiera bandiera ITALIANA sventolante alla sua cima, quasi a glorificare una vetta conquistata.
Per un attimo ho pensato che la mia mente ormai appannata dai fumi maleodoranti dei "sacchetti" aveva elaborato un’immagine fittizia, ma poi sono tornato sul luogo per accertarmi e ho fotografato a riprova della mia salubrità psichica.

Credo che questa immagine sia l'espressione massima dell'attuale Santa Maria Capua Vetere e nel nostro piccolo riusciamo anche a rappresentare la situazione nazionale!!

Diteci il vostro pensiero...

Trepiccione Donato

mercoledì 2 novembre 2011

Creare dai Rifiuti, SI può fare



Abbiamo appena saputo che il Ponte sullo Stretto di Messina non si farà. L'impatto ambientale sarebbe stato un vero colpo per la zona. Ma provate ad immaginare cosa sarebbe successo se il ponte che doveva collegare Sicilia e Calabria fosse stato come quello costruito dall'azienda gallese Vertech, realizzato con rifiuti provenienti dalla plastica riciclata.
50 tonnellate di rifiuti trasformati in un'opera ingegneristica di tutto rispetto. E totalmente green. Progettato dagli ingegneri della Rutgers University e dell'Università di Cardiff, il ponte è stato costruito altrove e poi portato in Scozia, lungo il fiume Tweed nella contea di Peebleeshire dove è stato poi assemblato in soli quattro giorni. In totale, l'intero processo di costruzione dell'infrastruttura ha richiesto meno di due settimane.
Come si legge su Wired UK, numerosi sono i vantaggi legati all'utilizzo di materie plastiche riciclate per la costruzione di un ponte come quello sorto sul fiume Tweed.
In primo luogo aiuta a smaltire una gran quantità di rifiuti, trasformandoli in materie prime. Non necessita poi di manutenzione regolare e non arrugginisce. Di conseguenza non ha bisogno di essere ridipinto. Ovviamente, è anche riciclabile al 100 per cento. Ciò significa che un giorno, se la comunità locale riterrà che il ponte non sarà più utile, quest'ultimo potrà essere smontato e riassemblato altrove.

Il co-fondatore e CEO di Vertech, William Mainwaring, ha detto a World Architecture News: "Grazie a questa tecnologia unica siamo in grado da soli il riciclo, per produrre per il mercato europeo sempre nuovi materiali da costruzione innovativi, sostenibili e di alta qualità”.

Tra gli obiettivi dell'azienda vi è quello di rendere i proprio prodotti riciclati termoplastici sempre più disponibili nel settore delle costruzioni in tutta Europa, sostituendoli al legno e ai prodotti laminati. Nel 2012 si spera inoltre di avviare un nuovo impianto di produzione per i materiali compositi termoplastici nel Galles del nord

Ritornando in Italia e nella nostra Regione CAMPANIA, abbiamo tanti di quei rifiuti che non sappiamo dove metterli e non sappiamo che fine dobbiamo fargli fare , se bruciarli, se liquefarli, se venderli al miglio offerente...(non fatevi cattive idee) Olanda, Germania ecc. Potremmo esagerando costruirci intere città. Abbiamo tante idee, tantissime e nemmeno una messa in pratica. Pensiamo all'ambiente e impariamo da chi DA UN RIFIUTO ha creato L'UTILITA' per il bene del nostro Pianeta Terra.



Francesco Fiore