martedì 28 febbraio 2012

Santa Maria a 33 Giri.

La Musica è un'Infinita Vita, e la Vita è un'Infinita Musica.

8.30 del Mattino.
Nonostante la mia attitudine mattutina, lo confesso: non amo parlare con esseri viventi al di fuori del mio cane prima delle 11.00.
Soprattutto se il telefono squilla proprio quando mi butto a letto dopo tre ore di pulizie.
Vedo chi si trova dall'altro lato del cavo, e con tutta la mia forza di volontà mi costringo a rispondere.
Il mio capellone, ingenuo, biondo migliore amico inizia a blaterare di "club", "locali", "musica" e "batterista".
Attacco il telefono senza pietà: in periodo d'esami non mi si chiama per questi argomenti difficili.
Viene il weekend: dopo quattro giorni di sms minatori sul famoso e misterioso "club" mi si convince a respirare l'aria pura del mondo esterno e distogliere lo sguardo dalle mie sudate carte.

Meraviglia delle meraviglie! Cosa si pone davanti ai miei occhi!
Un portone. Un mal ridotto portone di Via Gallozzi, proprio dietro la mia sicura e piccola casetta.
Le mie aspettative, lo confesso, dopo questo non erano alle stelle.
Ma comunque il coraggio cel'ho, e mi fido (quanto basta) dei miei amici: varco la soglia.
Non tutto ciò che è oro luccica, si dice. Ed infatti, dietro la scorza dura e anonima del portone si nascondeva il tesoro dei quaranta ladroni di ogni rocker: un club d'arte.
Sedie con bandiere british, vinili, saletta per le prove, 33 giri che suonano allegramente "musica d'altri tempi".
Ed in effetti, vi confesso che sto mentendo. Esatto, mento quando dico che attraversato quel portone ho semplicemente trovato un locale. Ogni volta che attraverso quella semplice porta mi convinco che, in realtà, sto compiendo un salto nel tempo.
Ad accogliere il temponauta vi sono foto, e quadri, disposti lungo il freddo muro di pietra: ed una poltrona in posizione strategica per ammirarli. Ma questo è solo l'antipasto.
Dentro c'è la vera magia: si viene definitivamente trasportati in epoche lontane, ormai andate.
Non si parla di filesharing, di emmeppitre e del mulo: si parla di vinili, di scambi, di cìddìròm.
Non è il caso di entrare neanche se ci si aspetta Finley, Dari o iimmodà: qui si parla di Queen, The Who, Deep Purple ed il pluricitato dalla gioventù bruciata Jim Morrison.
L'atmosfera è calda, rustica, casalinga: ti avvolge completamente in una fresca boccata d'aria.
Questo sogno di mille mani porta il nome di 33 Giri. Come detto, è un club. Questo sogno ha come missione la realizzazione di mille e mille miei vaneggiamenti: la realizzazione di uno spazio sammaritano per ogni artista emergente sammaritano.
Questo orologio è fantastico. Deal with it.
Le aspettative sono alte, ed anche se its a long way to the top if ya wanna rock'n'roll i presupposti ci sono tutti: serate di musica rockeggiante ed acustica, esposizione di foto e dipinti, salotto per ogni tipo di discussione letteraria.
Il Club 33 Giri vuole creare un ambiente amorevole, familiare, antico e sano per la creatività di tutti, un'armonia perfetta nel nome della più alta Arte in ogni sua forma; che tu voglia farti una birretta, o usufruire della saletta con il tuo gruppo, sarai sicuramente sempre il benvenuto. 
Spero che l'Ignoranza, l'Arroganza e la Bramosia non varchino mai le porte di quello che, per me, è diventato un luogo sacro d'amore dell'arte per l'arte.
Ricordate: Il Club è aperto a tutti! Musicisti, Pittori, Fotografi, Scrittori o semplici appassionati!
Ringrazio infinitamente, e ringrazierò per tutta la mia vita, le seguenti persone, che mi rendono fiero di condividere la patria cittadina con loro:
Presidente Club : Franco Sorice
Direttore Artistico: Vincenzo Adelini
Ufficio Stampa : Fabio Viggiano

1 commento:

  1. ... approvo tutto completamente :-)
    a stasera, allora
    Giuseppe Vuolo

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