giovedì 1 novembre 2012

Mario Fiore, medaglia d’oro al V.M.

di Alberto Perconte Licatese
Mario Fiore

Mario Fiore nacque a Napoli nel 1875 e, avviatosi alla carriera militare nell’esercito regio, col grado di capitano partecipò alla guerra italo-turca in Libia negli anni 1911-12.

Allo scoppio della prima guerra mondiale (1915),  divenuto nel frattempo maggiore del Genio nel 79° Battaglione Zappatori, dopo tre anni di pericoli e di disagi fisici e morali, qualche mese prima dell’agognata vittoria, combattendo al comando del suo reparto, cadde a San Mauro Montello (Tn) il 17 giugno 1918. Fu decorato con medaglia d’oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: “Fulgida figura di soldato, ardente di patriottismo, fu costante esempio di abnegazione ai suoi dipendenti, sui quali ebbe sempre sicura ascendente. Comandante del battaglione ‘Zappatori del Genio’, accorso in linea con la fanteria in momenti gravi della battaglia, fu durante tre giorni di accaniti combattimenti, pere serena calma e cosciente sprezzo del pericolo, esemplare,  mantenendo salda ed invitta la resistenza del suoi reparto. In un pericoloso infiltrarsi di mitragliatrici nemiche, trascinò a pronto ed impetuoso contrattacco quelli che lo circondavano e colpito al cuore. Ancora nell’ultimo gesto incitava i suoi alla resistenza che fu dalla magnifica vittoria coronata” .

Il Comando Militare della Caserma, allora denominata “Perrella” e sede del 10° Reggimento Genio, nel luglio 1927, propose al Ministero della Guerra, chiedendone il parere al podestà Fratta, intitolarla all’eroico maggiore M.Fiore. Il podestà si dichiarò favorevole e, nel febbraio 1929, il Ministero si pronunciò in senso positivo ed il Comandante del Presidio, col. G.Paleologo, ne informò il podestà, che se ne compiacque, in quanto quella nuova intitolazione si collocava in una luminosa tradizione patriottica e militare della città. Nello stesso anno,  dopo pochi mesi (3 maggio 1929), il Municipio, con una delibera



podestarile, a firma dell’avv. Pasquale Fratta, volle intitolare al magg. Mario Fiore “in onore del compianto ufficiale caduto valorosamente sul campo dell’onore e decorato di medaglia d’oro per l’audace azione bellica compiuta” la strada, già denominata “Perrella”, toponimo che traeva origine da un’antica famiglia di proprietari, estintasi da tempo. Anche a Napoli gli fu intitolata una strada a Napoli al Vomero. Del busto bronzeo su un cippo calcareo erettogli il 28 ottobre 1929 dal Comando della caserma, da tempo si è perduta ogni traccia, credo alla fine degli anni Settanta, quando fu dismessa la caserma.

L’antico quartiere “Perrella”,  dopo varie destinazioni, oggi è sede di uffici giudiziari. Rimangono il cippo (senza il busto bronzeo), la lapide sbiadita della motivazione dell’onorificenza, alcune lapidi di caduti ed, infine, una lapide bronzea all’ingresso, contenente tutti i soldati ed ufficiali caduti, che versa in una condizione miserevole per gli oltraggi del tempo e per l’incuria degli uomini.

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