Sarà finalmente restituito dopo 151 anni il muro di Gaio Mattonio
infelicemente prestato per una mostra ad un paese piemontese in
provincia di Moncalieri dal sindaco di Santa Maria Maggiore (oggi
Capua Vetere) Gerardo
Cenname nel 1861. La battaglia
per la restituzione del muro
romano cominciò nella
primavera del 1953, quando il
giovane avvocato Vittorio Pirro,
durante una ricerca di documenti rinvenì tra le carte del vecchio
archivio comunale le bolle di scavo e trasporto del preziosissimo
muro romano della stupenda villa di Gaio Mattonio, nella quale, in
occasione di vari scavi eseguiti nei primi anni dell'ottocento
nell'area di piazza San Pietro (precisamente nell'ex area Vetreria
Ricca), furono trovate casse contenenti resti mummificati di
prosciutti di cinghiale azzurro (oramai estinto dal V secolo D.C.) e
orce che presumibilmente contenevano olive essiccate. Il figlio
dell'avvocato Pirro, continuando l'indefessa opera del padre, ha
ottenuto la sua vittoria in tribunale contro la riluttanza degli
amministratori del comune di Mutria Castromortorio, anche in
ragione delle cattive condizioni di conservazione in cui versa
attualmente il muro, situato in quella che una volta era la piazza
del mercato del piccolo centro piemontese. (vedi foto in basso).
Ora, la vittoria di Pirro pone un'altra questione. Non essendovi più
il sito originario del muro, la sovrintendenza sta cercando di
individuare un sito dove collocare il prezioso Muro di Mattonio.
Data la sua importanza, alcuni già parlano di collocare il prezioso
reperto alto 8 metri, lungo 15 e largo 1,80 nella piazza San Pietro,
cioè poco distante da dove fu prelevato un secolo e mezzo fa.
Altre voci lo vorrebbero in Villa Margherita tra le due fontane.
Gennaro "Mitreo" Oliviero
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